41. Fondazioni per un mondo che cambia

Press Meeting

Il secondo appuntamento di “Fondazioni per un mondo che cambia” ha visto protagonisti Ian Linden, direttore della Faiths Act della Tony Blair Faith Foundation e Andrea Peruzy, segretario generale della Fondazione Italianieuropei, moderati da Dario Chiesa, responsabile del dipartimento Relazioni internazionali della Fondazione per la Sussidiarietà.

Lo scopo di questo ciclo di incontri, ha sottolineato Chiesa, “è capire il ruolo delle Fondazioni in un mondo che cambia velocemente”. “Potremmo – ha continuato – dare un sottotitolo a questi incontri che potrebbe essere Welfare ed educazione, due dimensioni che non sono appannaggio dello Stato ma della società”.

Linden nel suo intervento ha descritto il lavoro che la fondazione per la quale lavora sta conducendo da alcuni anni e che ha portato risultati interessanti circa gli “obiettivi del millennio”, sviluppando storie di amicizia tra persone di culture diverse. In particolare Linden si è soffermato sul programma “Face to Faith” il cui obiettivo è quello di costruire la “cittadinanza globale”.

Studenti di diverse nazionalità si incontrano anche virtualmente attraverso videoconferenze e dialogano su vari argomenti, arrivando ad apprendere “come funzionano le culture nel mondo e a conoscere le varie religioni”. “In questo modo – ha proseguito – non si pone il problema della conversione a questa o quella religione ma l’importanza delle religioni, così che gli studenti sono aiutati ad articolare meglio la propria fede. Questo aspetto può essere definito una sorta di vaccinazione contro l’estremismo”.

Il “Face to Faith”, ha proseguito Linden è da intendersi come “una videoconferenza moderata” che va oltre gli stereotipi e tutti gli argomenti trattati (ricchezza, benessere, salute, ecc.) vengono visti sotto la lente della fede, che in questo modo risulta essere “l’elemento per riunire e non per creare problemi”. In conclusione del suo intervento Linden si è soffermato sui programmi che la Tony Blair Faith Foundation ha in cantiere per creare una generazione di studenti che si interessano intensamente alla vita sociale.

Peruzy ha esordito dicendo che la Fondazione Italianieuropei “è un centro di cultura politica di centro sinistra in cui si confezionano idee a partire dall’agenda politica italiana ed europea”. Nata dodici anni fa dall’intuizione, tra gli altri, di Carlo Azeglio Ciampi e Massimo D’Alema, fu vista come un elemento nuovo nello scenario politico, perché “non esisteva un soggetto d’area, indipendente dai partiti e non finanziato da essi”. Peruzy ha poi voluto sottolinerare che la Fondazione di cui è segretario, ha avuto sempre una giusta distanza dai centri di potere. Tra i requisiti, ha sottolineato, occorre annoverare “la capacità di dialogare con altri “think tank” molto diversi da noi, la varietà delle fonti di finanziamento costituita da diversi donors, una struttura organizzativa permanente che garantisce una certa professionalità, e la capacità di stare appunto sull’agenda politica”.

“La nostra origine – ha proseguito – è di tipo anglosassone così da distinguerci dai centri di cultura di tipo tradizionale”. “Poiché nel nostro sistema manca il delivery, ovvero confezionare idee e portarle in parlamento, ci è sembrato interessante anche il rapporto nato tra la nostra fondazione e l’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà”.

Al termine dell’incontro è seguito un breve dibattito che ha evidenziato la necessità della presenza di queste Fondazioni, purché realmente indipendenti sia culturalmente che finanziariamente. Solo così potranno essere ambiti in cui il giudizio sulla realtà sia sempre più presente, franco ed efficace.

(G.F.I.)
Rimini, 23 agosto 2010