33. Con quali energie costruire il futuro?

Press Meeting

Le sfide dell’energia per il futuro sono molte: dai costi della fornitura all’affidabilità e sicurezza degli approvvigionamenti, fino all’impatto sull’ambiente.

Al Meeting ne hanno parlato alcuni dei protagonisti del settore: Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di Enel, Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Togni, presidente dell’Associazione Viva e Giuliano Zuccoli, presidente del Consiglio di Gestione di A2A.

Ha introdotto il convegno Paola Garrone, docente di Economia dei Servizi e delle Reti al Politecnico di Milano e responsabile del dipartimento Public Utilities della Fondazione per la Sussidiarietà.
“Oggi importiamo il 90 per cento dell’energia”, ha esordito Fulvio Conti, “e parte di questa è energia trasformata che viene da centrali nucleari in Francia, Slovenia e Svizzera”.

Come uscire da questa situazione? “La risposta è nello sviluppo di tutte le tecnologie possibili”. Occorre anche tenere conto che i costi delle energie rinnovabili sono molto più alti rispetto alle tradizionali, gli incentivi, quindi, “hanno senso se sono investiti nella ricerca e nello sviluppo tecnologico”.

Le rinnovabili sono infatti “essenziali”, ma non sono l’unico rimedio al problema: “anche il nucleare è fondamentale”.
“Occorre tenere presente che in futuro il fabbisogno di energia aumenterà”, gli fa eco Federico Golla, “e che c’è un problema di costi nello sviluppo delle rinnovabili.

Tuttavia i progetti e le ricerche vanno nella giusta direzione, come il piano di realizzazione del fotovoltaico nel deserto del Sahara in studio in questi anni: nessuno prima aveva pensato al deserto come a una grande risorsa energetica e di sviluppo anche per le popolazioni che vi risiedono”.

Secondo Giuliano Zuccoli “non è più tempo di guerre ideologiche ed è meglio parlare di fonti non inquinanti, piuttosto che di rinnovabili, dove la parte del leone è fatta dall’energia idroelettrica”. Molto critico rispetto al rapporto costi/benefici di energie come l’eolico e il solare, Zuccoli definisce il nucleare “l’energia del futuro”, infatti “costa poco e non inquina”.

Paolo Togni cerca di sfatare qualche mito, come il legame tra sviluppo e inquinamento: “È falso dire che viaggino insieme, anzi è vero il contrario: tra cent’anni l’inquinamento nelle forme che conosciamo adesso sulla Terra non esisterà più”. Per quanto riguarda poi l’esaurimento delle risorse, “ce ne sarà ancora in abbondanza per almeno due secoli, nel frattempo l’uomo avrà saputo anche trovare altre soluzioni”.

Tre gli elementi che secondo Stefano Saglia sono necessari per lo sviluppo energetico: la politica del buon senso, la stabilità politica e un’ottica di lungo periodo. “Il governo ha deciso di rinnovare per altri tre anni gli incentivi al fotovoltaico proprio perché crede che il settore sia interessante dal punto di vista dello sviluppo tecnologico a lungo termine”.

Il sottosegretario cita anche con orgoglio il primato italiano in materia di “reti intelligenti” di trasporto dell’energia, settore nel quale siamo davanti agli stessi Usa. Per quanto riguarda il tema del nucleare e dei criteri per la scelta di eventuali siti, “le centrali si faranno solo se si raggiungerà un accordo tra stato e regioni”.
(Al.C.)

Rimini, 23 agosto 2010