3. Conferenza Stampa delle ore 12.45

Press Meeting

Emilia Guarnieri ha subito comunicato che l’associazione Meeting si è trasformata in fondazione “per fornire a questa opera una maggiore stabilità istituzionale e finanziaria, dando più evidenza e centralità allo scopo e finalizzare le risorse al raggiungimento di esso”, come esplicitato nell’art. 2 dello Statuto. Il Presidente ha quindi spiegato il titolo della XXIX edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli: “O protagonisti o nessuno”, anche riprendendo il messaggio inviato dal Santo Padre al Meeting. Ha evidenziato che “il cristiano lascia una traccia se è la traccia dell’amore di cui diventa testimone”. Il protagonista, infatti, è “chi ama il proprio destino, chi ama le cose non per possederle ma per il destino che la realtà ha dentro”. Il deficit della società di oggi è il non amore per la realtà così com’è, che porta a scadere nell’ideologia. “Esiste una verità della vita dell’uomo”, a cui bisogna dar credito, perché solo così nasce la pace. “La pace – continua – è proprio questa tensione alla verità della vita”. Il programma del Meeting è ricco di incontri con uomini che non hanno rinunciato ad essere protagonisti (politici, imprenditori, ma anche carcerati), per i quali l’impeto d’affermare sé si paragona con la realtà. È lo stesso desiderio che ha provocato la gratuità di 4000 volontari, che documentano il bisogno di imparare ad amare la realtà. Conclusione: “Non narcotizzate il vostro desiderio”, riprendendo la preoccupazione espressa dal vescovo di Rimini nell’omelia della messa d’apertura.
I coniugi Cleuza Ramos e Marcos Zerbini poi hanno raccontato la loro esperienza di fondatori del Movimento “Senza Terra” di San Paolo del Brasile e la consegna che hanno fatto del loro Movimento a Comunione e Liberazione, dopo l’incontro con don Julian Carron. I “Sem Terra” (che Zerbini ha tenuto a precisare essere “Senza Terra” urbani, sorti contemporaneamente ai “Senza Terra” rurali, ma distinti da questi) comprendono 17.500 famiglie proprietarie di lotti di terra, diecimila proprietarie di case già edificate, cinquemila in attesa di poter acquistare lotti di terra, 47mila studenti che frequentano l’Università sulla base di convenzioni; diecimila nuovi studenti che entreranno in università a febbraio.
Zerbini ha ricondotto l’inizio dei problemi con il partito di sinistra, cui aderiva, al momento della vincita delle elezioni in Brasile: “Vi fu il tentativo di inserire nella struttura del governo la leadership del nostro movimento per controllarlo. Il partito pretendeva che i partecipanti al movimento partecipassero alle manifestazioni di piazza da loro organizzate e che i nostri leader guardassero innanzitutto a ciò che era importante per loro”. Si consumò così la rottura: “Loro erano mossi da una preoccupazione ideologica e non erano interessati ad un rapporto con le persone, che era quello che invece muoveva noi”.
Nella stessa circostanza si è avuta anche la rottura con quella parte della Chiesa legata alla Teologia della liberazione; con l’inizio di un lungo periodo di solitudine e di lontananza da una partecipazione alla vita della comunità. “Continuava intanto la realizzazione delle costruzioni già autorizzate e l’opera di educazione della gente a risparmiare per accantonare le somme necessarie per acquistare la terra, nonché l’attività di realizzazione dei quartieri, ai quali portare acqua, luce, infrastrutture. Tutto questo, mentre cresceva l’ostilità del partito, preoccupato che il fenomeno potesse estendersi ad altri movimenti sociali”.
Cleuza, parlando in particolare del suo rapporto con la Chiesa, ha detto di essere sempre stata inserita in essa: “La mia preoccupazione, però, all’inizio era di tipo assistenzialistico, rispetto alle persone che vivevano nelle favelas. Dopo la rottura con il partito di sinistra e con la teologia della liberazione e nella solitudine conseguente, ciò che ci aveva spinto ad andare avanti era stata la coscienza di dover aiutare la gente a costruire il proprio futuro, ma senza il vincolo di dipendenza che nasceva dai finanziamenti pubblici. Da ciò l’attività educativa tesa a far crescere la coscienza della necessità di risparmiare per acquistare la terra necessaria per costruire”. Importante, da questo punto di vista, è stato sempre il ruolo delle donne, che reggevano le sorti delle famiglie. Cleuza ha detto di condividere il titolo del Meeting perché “occorre che io sia protagonista per poter aiutare gli altri ad essere, a loro volta, protagonisti. Per questo – ha concluso – dono la vita”.
Rispondendo ad una domanda su quale sia la natura dei movimenti sociali attivi oggi in Brasile, se autonomi o “cinghia di trasmissione” del governo, Marcos ha detto che ne esistono di entrambi i tipi. “Quelli veri hanno al centro l’attenzione alla persona, per cui non finiscono con la soddisfazione del bisogno. Nascono dal bisogno, ma costruiscono una comunità per condividere la vita”.
È seguita una domanda sulle reazioni nella Chiesa brasiliana alla consegna del movimento dei “Senza Terra” a Comunione e Liberazione. “La reazione è stata analoga a quella dell’uscita dal partito di sinistra – ha risposto Marcos – perché sia questo che la chiesa legata alla teologia della liberazione credono nella creazione di un popolo che però dipenda da essi”. “La consegna a CL del movimento – ha precisato – è nata dall’aver capito che la proposta che entrambi facevamo era la stessa: un movimento, come è Comunione e Liberazione, che mette al centro la persona, è ciò a cui credo e che voglio seguire”. “Dal momento della ‘consegna’, ha sottolineato Marcos, mi è stato tolto dalle spalle un grosso peso: ho capito che il risultato non dipende dal mio lavoro, ma da Cristo; a noi spetta dire di sì e aderire a quello che la realtà ci mette dinanzi, ma l’esito non dipende da noi. La conseguenza del sorgere di questa coscienza è che il movimento è cresciuto, ma il peso che sentiamo sulle nostre spalle è diminuito”. “Prima il lavoro era un obbligo, oggi nasce da un amore e così più ci buttiamo in questa esperienza, più vediamo i tratti della faccia di Cristo”, ha concluso Marcos.

(L.A. – A.M.)
Rimini, 24 agosto 2008