27. Conferenza Stampa con il Ministro Sacconi

Press Meeting

Al termine della mattinata, dopo l’incontro in Sala A1 col ministro del Welfare Maurizio Sacconi, si è tenuta una conferenza stampa che è iniziata con un apprezzamento di Marco Lucchini, direttore della Fondazione Banco alimentare, sui risultati dell’incontro appena concluso. “Quello che più mi ha colpito e ci ha colpito – ha detto Lucchini – è stato il partire da un positivo: è la condizione per una rivoluzione che intenda costruire e non distruggere.

Solo così è possibile, anche in un momento di crisi, riprendere una tradizione positiva del nostro paese”. Il direttore del Banco alimentare ha anche sottolineato una concezione di Stato “che favorisce libertà e iniziativa”.

“Il governo – ha chiesto un giornalista al ministro Sacconi – saprà superare il giro di boa di settembre”? “Il governo ha annunciato che proporrà al parlamento alcuni punti fondamentali. In riferimento a quei provvedimenti – ha risposto il ministro – io sono ottimista. Penso che ci sia in parlamento una maggioranza non per danneggiare ma per fare, anche più ampia di quella che ha sostenuto il governo. Io confido nell’‘onore’ dei parlamentari eletti nell’ambito della maggioranza e nell’apertura degli altri”.

Tra i temi che possono rientrare in questo contesto, il ministro Sacconi ha indicato: biopolitica, federalismo fiscale, giustizia e riforma dell’università.
Sulla vicenda lavoratori Fiat di Melfi, Sacconi ha accuratamente distinto un aspetto giudiziario e di accertamento dei fatti, su cui si deve pronunciare la magistratura, da una dimensione politica, sulla quale è intervenuto. “Mi dispiace – ha detto il ministro – che la Fiom non si sia pronunciata sulla dimensione politica.

Sul piano teorico non è possibile che una minoranza, anche in uno sciopero regolarmente indetto, possa impedire il lavoro degli altri”. “Condivido al cento per cento – ha affermato ancora Sacconi, pur non entrando in alcuni dettagli su cui lo incalzavano i giornalisti – quello che ha detto ieri Bonanni”.

Un’altra domanda ha riguardato il nuovo quadro delle relazioni sindacali. “Sono le parti sociali – ha risposto il ministro – che hanno deciso di non accettare il veto di qualcuno. E in questa direzione si è mossa Emma Marcegaglia. Il governo non poteva risultare più arretrato delle parti sociali, anzi ha messo a disposizione anche uno strumento positivo: la leva fiscale”.

(V.C.)
Rimini, 23 agosto 2010