14. In terra sconsacrata

Press Meeting

Un libro che prova ad entrare nell’immaginario contemporaneo; film, canzoni e altro che vi parte, ha sottolineato Davide Rondoni presentando l’autore, il giornalista e scrittore Alessandro Zaccuri, come fine indagatore che fa esercizio d’intelligenza, che fa un lavoro di giudizio, guardando le cose come sono veramente dentro. Con un sottotitolo che può apparire come un’affermazione provocatoria: “esiste ancora un immaginario cristiano” “Zaccuri non si affida alla capziosità, che Pier Paolo Pasolini sottolineava a proposito di molti autori cattolici, ma piuttosto agli archetipi per dimostrare che l’immaginario è ancora cristiano”..
L’intento con cui si è mosso alla ricerca, ha spiegato l’autore, è stato quello di voler fare una sintesi, qualcosa di semplice, “come addentrandomi – ha aggiunto – in un territorio di cui si sono persi i punti di riferimento”. “Dire di una terra che è sconsacrata, è fare memoria di qualcosa che c’è stato prima e di cui fare memoria. I collegamenti con alcuni racconti originali mostrano come il cristianesimo non sia stato né superato, né rimosso, forse solo un po’ dimenticato. Il territorio proprio del cristianesimo è il corpo, è l’incarnazione che da’al corpo il valore più alto. Un rapporto che va riscoperto. Ci raccontano da alcuni anni la favola che tutto è virtuale, immateriale, ma questa è un’illusione. Nei racconti del genere “horror”, ad esempio,. è sempre l’immagine secolare dei martiri che viene ripresa, togliendole però il significato, quel qualcosa che la rende riconoscibile”.
Anche il racconto del piacere del corpo, ossessivo nei nostri anni, ma sorprendentemente vi si trova quasi sempre, confuso o cambiato un linguaggio religioso. “La promessa del corpo è promessa del Corpo di Gloria. Trovo affascinanti i racconti della Resurrezione: dal “Noli me tangere” alla grande speranza che investe i discepoli di Emmaus .Trovo sorprendente come sia esercizio di molta cultura contemporanea spiegare Dio a Dio”.
Com’è possibile, ha quindi chiesto Davide Rondoni, che i segni vengano compresi se non viene compreso “l’ esperienza” che ha reso possibile quel racconto, ad esempio quando si fa il segno della croce?
“Il logos – dice l’autore – è anche un racconto. Parola che continua a vivere incarnata. Il Sacro permane, continua ad irradiare in maniera sottile, a volte in modi non conosciuti. .Il mandato del cristiano è tornare a raccontare molto. In ‘Credo nella vita e nel mondo che verrà’ c’è dentro tutta l’epica e tutte le possibilità di raccontare”.

(M.T..)
Rimini, 24 agosto 2008