138. Mozart e Pulcinella. Serenata buffa di una notte napoletana

Press Meeting

Due musicisti in scena suonano un’ouverture mozartiana; sulla coda compaiono il cantastorie Pulcinella ed il suo assistente, che eseguono gli ultimi momenti “tarantellati” di uno spettacolo ambulante di burattini. Scende la sera e Pulcinella si ritrova sotto la finestra della sua amata. Comincia la sua solita serenata cantando arie di Paisiello, Pergolesi, villanelle del XVI secolo e tarantelle del XVII secolo, ovvero, tutto quello che Mozart avrebbe potuto o che ha addirittura ascoltato nei giorni della sua permanenza a Napoli. Dalla finestra si affaccerà, però, il quindicenne Mozart che, intanto, si è goduto la serenata. Passerà in quel vicolo anche il re “lazzarone” che, di notte, vorrebbe incontrare il giovane austriaco all’insaputa della terribile regina Carolina.

Lo spettacolo messo in scena da “Napolincanto”, formazione musicale già nota al grande popolo del Meeting, è una produzione “Elsinor”, con la regia di Franco Palmieri e la partecipazione di Gianni Aversano (Pulecenella Cetrulo), Andrea Carotenuto (Calandriello, Amedè Mozzart), Paolo Sasso (violino) e Domenico De Luca (chitarra).

Momenti originali esilaranti (particolarmente apprezzato l’episodio del Re “lazzarone”che promette di mandare nella città di Napoli invasa dall’immondizia un “nobile cavaliere”, suo amico, proveniente dal nord), e rielaborazioni di brani classici della commedia dell’arte napoletana, che hanno arricchito questo percorso di tre secoli che precedono la nascita della canzone “classica” napoletana. Quasi due ore di spettacolo che senza peccare di esagerazione si può definire geniale, sia nell’idea che nell’esecuzione, rivelatasi un’armonia di stili musicali e testuali frutto di un acuto e appassionato lavoro filologico.

Stasera si è capito che Napoli non deve riscattarsi ma semplicemente guardare alla sua storia.

(G.F.I.)
Rimini, 28 agosto 2008