126. Italia-Europa: sinergie per lo sviluppo

Press Meeting

Nella sala Neri ha avuto luogo alle 19.00 in collaborazione con Unioncamere il confronto Italia- Europa: sinergie per lo sviluppo. Ospiti il presidente di Vodafone Italia Pietro Guindani e il sottosegretario allo Sviluppo economico Adolfo Urso.

Il coordinatore dell’incontro Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, ha precisato che ovviamente la problematica non avrebbe potuto riguardare solo l’Europa. E d’altro canto il termine “internazionalizzazione” può avere significati diversi. Ha quindi chiesto a Guindani quali vantaggi può avere una impresa inquadrandosi in una multinazionale.
“L’elemento dimensionale è importante sui mercati internazionali” ha risposto dopo aver ricordato di aver lavorato in passato dapprima in Montedison, una azienda che ha mutato globalmente volto, poi in Olivetti. Da qui ad Omnitel, società poi assorbita dalla multinazionale Vodafone. “Omnitel non avrebbe potuto limitarsi al mercato italiano”. Oggi i confini nazionali sono culturali, normativi, formali. La standardizzazione delle tecnologie non ne tiene ovviamente conto. E occorre essere rilevanti per i produttori di tecnologie. “Vodafone lo è”, tiene a precisare. Altri vantaggi provengono dalla condivisione delle conoscenze e dall’ampliamento dei mercati cui si può accedere. In sintesi i vantaggi sono riconducibili alla condivisione delle conoscenze e all’accesso a tecnologie aggiornate e a nuovi mercati.

“E cosa fa la politica?” è la domanda di Scholz al sottosegretario Urso il quale riconosce un certo ritardo, una situazione complessa dovuta alla non attuazione di una realtà unica di coordinamento. “Oggi esistono competenze delegate a regioni ed enti locali”, è l’esordio. Ma aggiunge che “l’Italia è fondamentalmente un paese con un’economia di trasformazione, essendo povera di materie prime. E a livello manifatturiero esistono grandi squilibri, se la Lombardia da sola copre il 30% delle esportazioni nazionali e la Calabria lo 0,1%. Comunque le esportazioni italiane sono aumentate in modo rilevante nel quinquennio 2002-2007”.

Ma esistono realtà imprenditoriali da imitare? – chiede Scholz a Guineani. Senza esitazioni il presidente indica due aziende che hanno fatto un lungo cammino all’estero: Luxottica e Merloni. “Comune è stata la capacità di fare leva sui punti di forza e l’accortezza con la quale si sono mosse sui mercati esteri, in particolare il gruppo Merloni, in quanto opera in un contesto dove la competizione è molto forte”. Guindani poi indica tre punti importanti che ogni azienda dovrebbe tenere presente. In primo luogo porre attenzione alla differenziazione dei prodotti rispetto alla concorrenza con conseguente rifocalizzazione sulle proprie strutture produttive. Poi la solidità dei processi di gestione interna: oltre alla creatività dell’imprenditore, occorre porre molta attenzione alla struttura organizzativa e ai processi di delega. Separando, cosa spesso non avvenuta, impresa e famiglia. Da ultimo l’importanza del fattore umano, “cosa più facile a dirsi che ad attuarsi”.

“Quali sono le maggiori difficoltà per le imprese e cosa pensa di fare lo Stato?” è l’ultima domanda del coordinatore al rappresentante del governo. Urso fa notare come siano cresciute un buon numero di medie imprese capaci e competitive. Un grave problema rimane quello degli accordi commerciali bilaterali e in campi specifici, “negli ultimi tre anni se ne possono annoverare almeno tremila e questo fatto crea ostacoli e complicazioni: sarebbe opportuno che si procedesse ad accordi solo fra la comunità europea e le altre comunità di stati”. Il governo da parte sua “si propone di attualizzare una rete di supporto alle piccole imprese. Ma esistono validi motivi per ritenere che l’impresa italiana possa reagire al momento di difficoltà”. Concludendo l’incontro Berhnard Scholz sottolinea come le imprese italiane abbiano avuto l’audacia di rischiare, con intelligenza e l’umiltà di imparare. Chi va all’estero deve imparare e per fare questo avere anche l’umiltà di chiedere.

(L.B.)
Rimini, 28 agosto 2008