12. Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo

Press Meeting

“Tutti gli incontri dovrebbero sempre essere innanzitutto tra persone prima che tra istituzioni”. Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli, ha citato questa considerazione di Mary McAleese, presidente d’Irlanda, sottolineando che “questa frase ci ha suggerito il titolo di questo incontro che abbiamo scelto come introduttivo del Meeting 2010”.
Guarnieri, dopo aver ringraziato McAleese per la sua presenza, “resa possibile da un rapporto maturato negli anni”, ha sottolineato l’aspetto più importante che ha caratterizzato la sua presidenza: “Costruire ponti, favorire il dialogo per costruire la pace e il bene comune”, una concezione diametralmente opposta a quella basata sull’individualismo.
L’editorialista del The Irish Times John Waters ha presentato la figura della McAleese partendo dalla sua esperienza personale: “Di lei mi ha colpito la sua capacità di affezionarsi alle persone, di costruire relazioni umane autentiche e non formali o politiche”. Waters ha espresso poi un giudizio positivo sui tredici anni relativi alla sua presidenza, sottolineando che “proprio grazie a lei l’Irlanda è cresciuta. Ha aiutato il popolo irlandese a riscoprire un senso di appartenenza comune, cercando sempre di favorire la riconciliazione tra le diverse parti che nel passato hanno creato conflitti gravi nel Paese: l’abbiamo scelta per questo, è come una madre per noi”.
Nel suo intervento, McAleese si è soffermata su alcuni eventi che hanno caratterizzato la storia d’Irlanda allo scopo di dimostrare che “la ricerca del dialogo, della convivenza e del rispetto reciproco basati su una concezione dell’uomo centrata sull’amore e non sull’odio possono vincere i conflitti e creare le condizioni per un miglioramento della vita delle persone quindi della nazione”.
L’ingresso dell’Irlanda nell’Unione Europea e la stipula del Good Friday Agreement (l’accordo del 1998 che ha stabilito nuove relazioni di rispetto reciproco e di convivenza tra Irlanda, Irlanda del Nord e Gran Bretagna) sono per McAleese due eventi cruciali che hanno permesso “la creazione di nuovi rapporti tra le nazioni, basate sul rispetto e sulla collaborazione e non più sul conflitto: l’amore vince sull’odio ma perché questo accada occorre che si creino istituzioni che garantiscano il rispetto e combattano le forze che inneggiano all’odio e alla violenza”.
“Le relazioni tra Irlanda e Inghilterra non sono mai state migliori”, ha ricordato. “Ci sono ancora persone che cercano il conflitto ma la stragrande maggioranza le condanna fermamente”. Sul tema dello storico conflitto tra Irlanda e Inghilterra McAleese ha riportato anche la sua esperienza personale: “Sono cresciuta a Belfast, in un contesto dove fin da piccoli ci veniva insegnato a vivere in conflitto con quelli che la pensavano diversamente. Nel tempo in molti si sono accorti che la convivenza è migliore del conflitto e con enormi sforzi e sacrifici si è giunti ad una situazione in cui io, nata in Irlanda del Nord, sono presidente dell’Irlanda. Oggi l’Irlanda e l’Inghilterra collaborano a livello di Unione Europea”.
Ripercorrendo alcuni passaggi chiave di questo percorso di riconciliazione, “in cui anche le forze paramilitari si sono rese conto della possibilità di risolvere il conflitto tramite il dialogo”, la presidente ha sottolineato come “in questo percorso ciascuno deve sentirsi coinvolto e dare il suo contributo, per evitare che la violenza riprenda il sopravvento. Sono le azioni di tutti i giorni, compiute da persone semplici nella quotidianità che permettono che cambi la mentalità e la cultura di un popolo”.
Rispondendo poi ad alcune domande di Waters, McAleese ha chiarito ulteriormente il cuore del messaggio che ha voluto dare a questo Meeting: “Bisogna sempre scegliere tra amore e odio. Io ho scelto l’amore: noi dobbiamo essere strumenti dell’amore, così facendo possiamo operare nella realtà e cambiare la storia”.
Relativamente alle crisi sociali ed economiche degli ultimi anni McAleese ha provato a tracciare l’identikit di un politico cristiano: “Deve favorire il dialogo con chi la pensa diversamente senza aspettare che la pensi come lui. Inoltre ogni crisi, come quella finanziaria, può sempre essere strumento per un cambiamento, umano prima che economico o finanziario: se seguiamo la legge dell’amore allora potremmo costruire un mondo migliore”.
(M.C.)
Rimini, 22 agosto 2010