109. O fado… l’anima e la sua musica

Press Meeting

Notevole successo ha riscosso lo spettacolo “Fado… l’anima e la sua musica” proposto nell’Arena Ferrovie dello Stato affollata da un folto pubblico che si è mostrato appassionato conoscitore della musica portoghese, applaudendo a lungo i protagonisti alla fine dello spettacolo.

Elemento portante della serata è stato Marco Poeta e la sua “Guitara portuguesa” strumento pochissimo utilizzato in Italia. “Il fado cominciai a suonarlo con la chitarra ma la prima volta che sentii il suono dal vivo della guitara portoguesa ne rimasi affascinato e non l’ho più lasciata”. Con Poeta sul palco Paolo Galassi alla chitarra classica e Massimo Sbaragli al basso acustico. Poeta ha anche proposto un brano del fado di Coimbra, diverso da quello di Lisbona, forse più colto. “Nasce nell’università – ha scherzato Poeta, fino a un certo punto poi, perché Coimbra è città universitaria per eccellenza e il fado nasce nelle taverne degli studenti, “con significative variazioni da facoltà a facoltà”.

Poi Alessandra Losacco, cantante che dopo aver esplorato generi diversi, ha fatto del fado la sua musica. Poi, ancora, gli ospiti, iniziando da Francesco di Giacomo, già voce carismatica di quello che da molti è considerato il miglior gruppo di progressive rock italiano di ogni epoca, il Banco del Mutuo Soccorso, un vocalist capace di mettersi in gioco. Fra tanti che a decine di anni ripropongono inesorabilmente i vecchi successi dissotterrandoli da chissà dove, è confortante trovare chi con entusiasmo sa ricercare strade diverse e con modestia utilizza le sue sempre notevoli qualità vocali affiancandosi a musicisti di un’altra generazione.

Poi Silvia Mezzanotte, voce per anni dei Matia Bazar, che ha anticipato alcuni brani di un lavoro teatrale che dovrebbe esordire il prossimo gennaio. Si è trattato di brani italiani (la mitica “Edera” di Nilla Pizzi premiata giusto cinquant’anni fa a Sanremo) riarrangiati in chiave fado, concludendo con il doveroso omaggio alla “regina” Amalia Rodriguez.

L’ultima parte ha visto l’entrata in scena di Jorge Fernando, per dodici anni chitarrista di fiducia, sia in studio che dal vivo, della Rodriguez, oltre che compositore e scopritore di talenti. Si è quindi assistito ad un avvicendamento e Galassi è passato al basso acustico. Con Jorge è entrata in scena, molto attesa, Ana Moura voce incredibile e ottima presenza. Il finale è stato un crescendo di suoni ed emozioni fino alla richiesta insistita di un bis. Bis concesso con un brano di Amalia Rodriguez che venne cantato anche in italiano “Una casa in via del campo” eseguito a due voci e in due lingue da Alessandra Losacco e Ana Moura.

(B.L.)
Rimini, 27 agosto 2008