100. Guida all’ascolto

Press Meeting

All’interno del ciclo che si ispira alla collana “Spirto gentil” è stata la volta dell’esecuzione della beethoveniana Sonata per pianoforte n. 17, op. 51 n. 2, nell’applauditissima esecuzione di Giulio Giurato. Un’opera di complesse proporzioni, significativamente composta tra il 1801 e il 1802, l’epoca di creazione della Sinfonia n. 3 “Eroica”.

“Questi ascolti sono una cosa viva” – ha sottolineato il maestro Pippo Molino, affermato compositore contemporaneo oltre che docente di Composizione al Conservatorio di Milano – “che portano come elemento caratterizzante, come un valore aggiunto della collana, l’introduzione di don Luigi Giussani”. Un approccio alla musica, quello del fondatore di Cl, che accenna alle ragioni del bello collegandosi con il vissuto, cogliendo la nostra vicinanza con i grandi compositori del passato.

Così Beethoven appare il protagonista di una drammatica lotta quotidiana per divenire “protagonista” nella propria vita. Molino ha messo in evidenza lo spessore esistenziale di questa composizione: “C’è una verità che colpisce Beethoven e da cui si egli riconosce colpito. Di qui la lotta perché nella vita si riaffermi la verità, perché vengano riconosciuti la consistenza e il significato della realtà, perché alle cose vengano restituite le loro giuste proporzioni. Nel secondo movimento poi è ben descritto ciò che nasce dal rinnovarsi dell’adesione alla verità offerta: la gratitudine. Nessuna tempesta, allora, può sconvolgere la pace e la sicurezza di chi appartiene alla verità”.

“Come vento impetuoso. La tempesta di Beethoven, discretamente (perché lo fa con note singole più che con boati) – si legge nelle note scritte da don Giussani – è come la memoria anticipata della tempesta finale, che porterà il mondo alla sua origine, al suo giudizio eterno (…), perché si abbia a riflettere su questo: se la vita sia una cosa seria. La prova, che inevitabilmente capita nella vita, è una tempesta…”. Come bis, alle centinaia di presenti Giurato offre il Rondò finale della “Patetica”.

(M.T.)
Rimini, 27 agosto 2008