Maggio 2020
Fece molto scalpore il discorso del cardinale Joseph Ratzinger al Meeting 1990. “Una compagnia sempre riformanda” il titolo del suo intervento del primo settembre 1990, quando il cardinale bavarese parlò in un pomeriggio caldissimo nell’auditorium della vecchia Fiera di Rimini, introdotto da Giancarlo Cesana.
Non furono parole di circostanza le sue, e la memoria ne è talmente viva che anche papa Francesco in più di un’occasione le ha citate. L’ultima in questi giorni nel documento inviato alle Pontificie Opere Missionarie nella domenica dell’Ascensione, il 21 maggio scorso.
Parlando del rischio di autoreferenzialità che si corre spesso anche nella Chiesa, papa Francesco ha ricordato che «Organizzazioni ed entità ecclesiastiche, al di là delle buone intenzioni dei singoli, finiscono talvolta per ripiegarsi su se stesse, dedicando energie e attenzioni soprattutto alla propria auto-promozione e alla celebrazione in chiave pubblicitaria delle proprie iniziative. Altre sembrano dominate dall’ossessione di ridefinire continuamente la propria rilevanza e i propri spazi in seno alla Chiesa, con la giustificazione di voler rilanciare al meglio la propria missione».
Un tema molto caro all’attuale pontefice, in totale continuità con il suo predecessore. Il testo infatti prosegue così: «Per queste vie – ha detto una volta l’allora cardinale Joseph Ratzinger – si alimenta anche l’idea ingannevole che una persona sia tanto più cristiana quanto più è impegnata in strutture intra-ecclesiali, mentre in realtà quasi tutti i battezzati vivono la fede, la speranza e la carità nelle loro vite ordinarie, senza essere mai comparsi in comitati ecclesiastici e senza occuparsi degli ultimi sviluppi di politica ecclesiastica (cfr. Una compagnia sempre riformanda, Conferenza al Meeting di Rimini, 1 settembre 1990)».
Leggi il messaggio di papa Francesco alle Pontificie Opere Missionarie
