Le mostre itineranti del Meeting, alcune proposte per il 2022

Febbraio 2022
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Provocati dal titolo del Meeting “Una passione per l’uomo”, ricchi dell’esperienza vissuta nel Meeting 2021 e mossi dal travaglio dell’epoca in cui viviamo, attraversata da grandi incertezze in cui è difficile decifrare la realtà con cui si scontrano vita, affetti e lavoro, abbiamo intravisto alcuni filoni che le mostre itineranti sviluppano e che in modo evocativo ci aiutano ad entrare nelle tematiche del Meeting 2022. 
Ci troviamo in un momento storico che ci mette di fronte a domande ed interrogativi che riguardano non solo alcuni aspetti della vita umana, ma l’essenza dell’essere uomo, la sua libertà. 
Attraverso queste mostre proponiamo l’incontro con persone, con storie particolari, nelle quali è rintracciabile la corrispondenza tra il proprio desiderio e ciò che accade. Dove possiamo leggere la nostra storia, capire meglio cosa vuol dire crescere quando si incontra il significato di tutte le cose.

LE MOSTRE DEL 2021: COME SI FA A VIVERE?

Le mostre realizzate nel 2021 continuano a sfidarci sulla domanda che tocca tutti: come si fa a vivere? Il coraggio di mettersi in gioco ancora una volta, la necessità di costruire relazioni autentiche con chiunque entri a far parte della nostra traiettoria umana sono elementi decisivi per non soccombere.

È il caso di Rose e le sue donne con la mostra-testimonianza TU SEI UN VALORE (work in progress per una vita / draft per una mostra / video-appunti per un progetto di documentario). 
Una mostra che è un susseguirsi di fatti, nomi e luoghi. Una donna africana nata a Kampala nel 1968 di nome Rose. Una guerra civile tra le più feroci di quelle che insanguinano il continente africano, 1986. E ancora: l’Aids; centinaia di donne vittime degli abusi della guerra; una cava di pietra; un uragano negli Stati Uniti nel 2005; collane di carta; due scuole e tanti altri volti e sguardi. Fatti, persone, eventi, come ingredienti di un unico flusso che ci raggiunge oggi per aiutarci a riconoscere il valore infinito che ciascuno di noi è.

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee 
Contenuti digitali per incontri di presentazione
Tour virtuale per uso personale

Ugualmente vi segnaliamo la mostra Io, Pier Paolo Pasolini. Un uomo di cui quest’anno 2022 si celebra il centenario della nascita, che ha sofferto ed intravvisto profeticamente i danni dell’omologazione, un capitolo aperto della nostra storia.

Contenuti digitali per esposizioni fisiche temporanee o per incontri di presentazione

FRAGILITÀ E DOMANDA SUL DESTINO DELL’UOMO

Non possiamo oggi non guardare alla nostra fragilità che prima ancora di essere qualcosa da superare, è il tratto distintivo dell’essere umano; l’uomo che ne prende coscienza è in grado di commuoversi, di guardare a se stesso e alla propria vita con una tenerezza insolita, percependo l’altro non come un nemico ma come un compagno di una misteriosa e drammatica avventura, dall’orizzonte comune. È attraverso questa fragilità e attraverso i momenti belli e drammatici della vita che si apre la domanda sul destino dell’uomo e sulla sua felicità, sull’adempimento alle esigenze fondamentali di verità, di giustizia, di bellezza, di amore.

Il potere dei senza potere. Interrogatorio a distanza con Václav Havel (2019) 
«La speranza non è sicuramente la stessa cosa dell’ottimismo. La misura della speranza non è la misura del nostro rallegrarci per il buon andamento delle cose e della nostra volontà di impegnarci in imprese che mirano visibilmente a un rapido successo, ma piuttosto la misura della nostra capacità di cercare di raggiungere qualcosa perché questo è buono, non solamente perché ha un successo assicurato. Non si tratta dunque della convinzione che una certa cosa andrà a finire bene, ma della certezza che quella cosa ha un senso, indipendentemente da come andrà a finire».

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

Francesco e il Sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva (2019) 
Tu sei un bene per me. Quante volte abbiamo sentito questa affermazione così sintetica e potente, ma ne abbiamo fatto esperienza? 
Rowan Williams in una sua bellissima citazione dice: «L’amicizia è certamente uno dei più grandi doni di Dio. Un buon amico non è necessariamente d’accordo, un buon amico ti dice:“ Non sono d’accordo ma voglio capirne di più”. Ecco perché l’amicizia, a suo modo, è una sorta di immagine di Dio, perché la verità suprema di Dio è che Dio ci ascolta e ci vede e noi non passiamo mai inosservati, dimenticati o trascurati”».

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee 
Tour virtuale per uso personale

Dall’amore nessuno fugge. L’esperienza delle APAC in Brasile (2016) 
Il racconto dell’esperienza delle APAC del Brasile, carceri senza sbarre né guardie, dove si tocca con mano quanto la misericordia possa cambiare il cuore dell’uomo, trapassando ogni tipo di resistenza e barriera, anche là dove scontano la pena i criminali più incalliti. Oggi siamo immersi in un giustizialismo disumano, lo sbaglio può non essere l’ultima parola?

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

Flannery O’Connor. L’infinita misura del limite (2010) 
Scrittrice di racconti la cui visione è costantemente modellata dai sensi, un’artista che abbraccia i propri limiti come la possibilità, per un misterioso incontro, con il “senza limite”, con l’Eterno. I protagonisti dei suoi racconti sono perlopiù incarnazioni degli aspetti più scioccanti e distorti della natura umana, così che l’intrusione della Grazia appaia come puro dono e non necessariamente ovvia. Grazia che tuttavia è presente nei più marginali, e spesso più assurdi, momenti dell’esistenza umana. Attraverso la commedia del suo stile, i particolari della vita dei suoi personaggi diventano così una apertura verso l’Eterno. La più grande eredità che Flannery O’Connor ha lasciato è quella di invitare a guardare l’Assoluto, il Mistero profondo che chiama attraverso quella realtà che tutti possono vedere e toccare con mano.

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

Un uomo, scienziato che è interessato alla persona nella sua singolarità e unicità, si è reso partecipe amico della drammaticità che ogni vita attraversa alla ricerca del suo compimento. 
Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jérôme Lejeune (2012) 
Tanti sono i segni che documentano come la propria vita venga sempre più percepita come esito quasi casuale di un flusso biologico, condizionata da circostanze sociali, economiche, ecologiche e geopolitiche. Più queste circostanze diventano imprevedibili o avverse più aumenta l’incertezza e viene meno la fiducia. Cercare di superare a tutti i costi qualsiasi limite, affidarsi al potere politico come àncora di salvezza o rifugiarsi nelle mille distrazioni possibili sono solo alcuni dei sintomi di un malessere che grida più o meno coscientemente una libertà che permetta di vivere ora all’altezza dei propri desideri più veri e più profondi
Questa libertà non avviene in modo automatico, ma è frutto di un incontro nel quale si rende presente una passione forte, incondizionata, gratuita per il bene e per il destino della persona.

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

LA SPERANZA E IL CUORE IRRIDUCIBILE

In mezzo ai drammi e a tante incognite che la pandemia ci ha posto davanti agli occhi, facendoci cercare riparo, ci sono persone che ridestano la speranza. Ed è questa speranza che muove ciascuno di noi. Davanti a gesti di libertà, emerge con stupore il desiderio di felicità, di agire, di intraprendere. Il cuore è irriducibile e anche nelle avversità più grandi riconosce soluzioni impreviste e cerca la compagnia di altri uomini per rispondere alle sfide e alle domande del presente.

Il cielo vive dentro di me. Etty Hillesum (2019). Una mostra che suggerisce come il cielo può vivere dentro di noi. 
«Il gelsomino dietro casa è completamente sciupato dalla pioggia, ma da qualche parte dentro di me esso continua a fiorire indisturbato. Vedi come ti tratto bene. Ti porterò tutti i fiori che incontro sul mio cammino. Voglio che tu stia bene con me. E tanto per fare un esempio: se io mi trovassi rinchiusa in una cella stretta e vedessi passare una nuvola davanti alla piccola inferriata, allora ti porterei quella nuvola, mio Dio».

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

E allo stesso modo non possiamo non ricordare Takashi Paolo Nagai. Annuncio da Nagasaki (2019).
Il giovane radiologo che, diventando lui stesso annuncio incontrabile di speranza e di pace, aiutò il suo popolo a ritrovare la bellezza della vita e quindi a ricostruire.
Una provocazione altrettanto diretta è quella che ci viene da un genio letterario come Gilbert Keith Chesterton con la mostra

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

Il cielo in una stanza. Benvenuti a casa Chesterton (2013).
Gli oggetti, i luoghi e le esperienze affettive che hanno plasmato il suo sguardo ci fanno scoprire e riscoprire cosa permetta all’uomo di restare uomo, oltre a tutte le menzogne e le riduzioni dentro e fuori di noi. Per Chesterton l’eterno è conoscibile sempre e solo dentro il carnale, il terreno, e quindi dentro una cornice, un limite, per cui il modo migliore di ritrovare casa propria è uscire dalla porta, camminare sempre dritto, fare il giro del mondo e tornare a casa. La casa vissuta in tutte le sue dimensioni ha quindi dentro il mondo (e il cielo).

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

Allo scrittore inglese verrà dedicato lo spettacolo inaugurale del Meeting 2022, una produzione originale dal titolo La Sorpresa, che andrà in scena sabato 20 agosto alle 21.30 nel Teatro Galli.

LA BELLEZZA, IL LAVORO, LE RELAZIONI

Una passione che si arricchisce della bellezza della natura e della bellezza dell’arte, che si esprime nel lavoro come costruzione di un mondo più umano, si espande e si alimenta nelle relazioni che diventano a propria volta il tessuto vivo di una società vera.

Dall’amicizia all’azione, dall’azione all’amicizia. Giuseppe Tovini (2008) 
Avvocato bresciano, padre di dieci figli, tra i massimi leader del movimento cattolico della seconda metà dell’Ottocento, è un esempio di come sia possibile costruire opere cristiane anche nel mondo attuale. Il centro delle sue opere resta la preoccupazione per l’emergenza educativa. Tovini visse questo impegno, che fu anche pubblico e politico, nella consapevolezza del valore civile delle opere nate nel solco della tradizione cattolica.

Contenuti digitali per esposizioni fisiche temporanee o per incontri di presentazione

Un dramma avvolto di splendori. Uomini e donne al lavoro nella pittura di Jean François Millet (2014)
Il lavoro è il tentativo dell’uomo di costruire un ponte tra terra e cielo, di trasformare il mondo per renderlo più consono e accogliente rispetto alla nostra ricerca di felicità. Millet, pittore fondamentale nella storia dell’arte moderna, venerato da Vincent Van Gogh, ha fatto del lavoro il tema prediletto della sua pittura, con una simpatia totale verso la fatica quotidiana degli uomini. Il lavoro, in particolare quello nei campi (emblematico il suo Angelus che ha come protagonisti due contadini al lavoro nei campi), per Millet salva la dignità personale e partecipa all’opera corale della trasfigurazione della terra. Contadini, pastori, taglialegna sono i protagonisti della sua pittura, quella che Millet chiama ‘il grido della terra’.

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

REALTÀ ED EDUCAZIONE

«Quello che è in crisi, sembra, è quel misterioso nesso che unisce il nostro essere alla realtà, qualcosa di tanto profondo e fondamentale da essere il nostro intimo sostento».

Vocare. María Zambrano, una vocazione alla conoscenza (2009)
Una delle più grandi figure del pensiero del Novecento. Ha vissuto per più di quarant’anni in esilio a causa della sua opposizione al franchismo e dieci di questi li trascorse a Roma (1954-1964). La mostra presenta il cammino intrapreso dalla filosofa all’interno della dimensione educativa, senza tralasciare mai un affondo molto personale; la Zambrano infatti identificava nel rapporto con la realtà e con chi è maestro d’esperienza la chiave di volta di una educazione oggi più che mai necessaria, come ricordano alcune sue frasi.
«L’epoca moderna può definirsi quella in cui avviene la crisi della realtà, ma non si è tenuto conto dell’atteggiamento davanti alla realtà stessa».
«Se il cammino della realtà deve essere percorso dall’umanità, inesorabilmente, come è possibile che la realtà sia arrivata ad essere il problema principale del pensiero moderno?».
«Ma la realtà, così come si presenta nell’uomo che non ha dubitato, nell’uomo più prossimo alla condizione originaria, (…) è qualcosa di anteriore alle cose, è una irradiazione della vita emanata da un fondo di mistero; è la realtà occulta, nascosta; corrisponde, insomma, a quel che oggi chiamiamo “sacro”». 
«Un popolo senza maestri, senza genitori, senza filiazione, non potrebbe pensare».

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

Alla stessa fedeltà al reale ci richiamano le opere di Edward Hopper (2006). 
Ormai ognuno di noi in casa o sulla scrivania ha un’immagine di Hopper. Nell’America degli anni della crisi di Wall Street e del New Deal, Hopper si pone di fronte al quotidiano con uno sguardo che prova a ricercare l’esistenza di un senso. La sua fedeltà al reale emerge innanzitutto nella fedeltà a ciò che il rapporto con la realtà suscita in lui, fissando l’attenzione sulla luce, elemento che gli permette uno sguardo più profondo sulle cose. La sua pittura ferma il corso del tempo: tutto è colto in uno stato di sospensione, immerso in una luce nuova, possibilità di infinito in una quotidianità immobile. Sulla soglia di questa novità le figure di Hopper paiono fermarsi, come fissate nel sospiro che precede il riconoscimento dell’infinito.

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

In modo diverso ma con le stesse domande, un altro artista il cui linguaggio forse ci può essere meno immediatamente familiare, ci richiama il rapporto con l’infinito: Cézanne. L’espressione di quel che esiste è un compito infinito (2004). 
«Io voglio cavare la verità da tutto»: con queste parole Cézanne afferma lo struggente desiderio che anima la sua pittura. Questo principio di eternità che sta dietro e dentro la realtà è cercato e scoperto dal pittore francese in un continuo rapporto con essa, al punto che la pittura è per lui il compito della vita.

Mostra itinerante per esposizioni fisiche temporanee

VIVERE SENZA PAURA NELL’ETÀ DELL’INCERTEZZA

Infine la mostra Vivere senza paura nell’età dell’incertezza. Charles Taylor, Julián Carrón, Rowan Williams (2021) nella quale si ritrovano tutti i temi che abbiamo toccato sopra – fragilità, speranza, bellezza, lavoro, educazione - verrà messa a disposizione nelle seguenti modalità.

La mostra è nuovamente disponibile.

Il percorso è costituito dalle testimonianze di Julián Carrón, Charles Taylor e Rowan Williams in dialogo con le provocazioni, domande, fatti del mondo contemporaneo, mettendo a fuoco l’irriducibilità dell’umano che, in età secolare, emerge con sorprendente evidenza.

IN ITALIA

Per informazioni e per l’organizzazione di eventi pubblici di visione e presentazione (che per ragioni tecniche potranno essere esclusivamente off-line), contattare Alessandra Vitez alessandra.vitez@meetingrimini.org

Da fine maggio per chiunque lo desidera la mostra sarà disponibile sul sito del Meeting. Sarà sufficiente seguire le istruzioni che verranno comunicate. A titolo gratuito e dopo esplicita richiesta saranno assegnate le credenziali per la visione.

La mostra sarà visibile fino al 31/12/2022.

ALL’ESTERO

Chiunque fosse interessato ad organizzare momenti di presentazione (esclusivamente off-line) fuori dal territorio italiano, potrà rivolgersi ad Alessandra Vitez. Per ragioni tecniche e legali, infatti, la mostra non è accessibile online.

Contenuti digitali per esposizioni fisiche temporanee o per incontri di presentazione

Per informazioni e prenotazioni: 
International Exhibition Service srl, sede operativa via Pietrarubbia, 32/B - 47922 Rimini RN
tel. 0541 728565 
e-mail info@meetingmostre.com