Romana pictura

 

‘Un grande evento espositivo dedicato all’esperienza pittorica romana, dalle sue origini sino al momento tardo-antico e bizantino. I visitatori possono ammirare, per la prima volta riunite, recenti scoperte archeologiche e monumenti normalmente non visibili, poiché custoditi nei depositi degli Istituti prestatori. La mostra intende fare il punto sulla storia evolutiva della pittura romana, esemplificata attraverso molti episodi più o meno noti, riesaminata nelle sue derivazioni ed influenze culturali, negli sviluppi stilistici e tematici, nei mutamenti artistici e simbolici, anche di carattere storico e sociale. Suddivisa in sezioni ed aree di approfondimento (la tecnica pittorica, la pittura “speciale”, gli eroti, il ritratto, le iscrizioni dipinte), la mostra si snoda secondo un itinerario che evidenzia, con splendidi materiali talora relativi ad interi ambienti, le tappe salienti di un percorso che attraversa tutta quanta l’età romana e che risente dell’influenza delle più diverse culture pittoriche, in particolare di quelle orientali. L’evoluzione degli stili pittorici accompagna quella dell’intera società romana, che ha sempre accolto elementi dalle culture con le quali veniva a contatto. Così la decorazione pittorica subisce una profonda evoluzione, identificata tradizionalmente – secondo la testimonianza dello scrittore e architetto romano Vitruvio – nella sequenza di diversi “stili” che riflettono di volta in volta il gusto e la moda dell’epoca. Pompei offre l’esemplificazione più completa, tragicamente interrotta al 79 d.C., anno della distruzione della città in seguito all’eruzione del Vesuvio. Si succedono qui quattro diversi stili che si evolvono dalla imitazione con stucco e colore del marmo e delle strutture murarie, alla dilatazione dello spazio ed alla rappresentazione di paesaggi, dall’affermazione della rappresentazione figurata – per lo più di argomento mitologico – posta come un quadro al centro della parete, alle più sontuose scenografie, nelle quali si collocano leggere e sinuose figure, spesso alate. Scorci architettonici, panorami agresti, marini o di città, alternati a figure umane, si ritrovano fuori Pompei, nella decorazione delle case di Roma, di Ostia, delle altre parti dell’impero. Attraverso un itinerario scandito da spazi pittorici pubblici e domestici, nobili e popolari – dai fregi celebrativi e religiosi, dalle decorazioni di ambienti interni alle insegne di bottega poste lungo le strade, dagli apparati decorativi delle ville di riposo e di rappresentanza a quelli degli spazi più intimi delle case, dalle pitture di paesaggio alle scene di giardino e di ninfeo – la mostra accompagna il visitatore nella scoperta di una ricchezza artistica e comunicativa inusitata, fresca nei suoi colori, agile nei disegni ed accurata, a volte sommaria nel pur efficace tratto del pennello, ripetitiva qua e là nei suoi temi, ma sempre rinnovata. La straordinaria espressività dell’arte pittorica cristiana sigla il capitolo conclusivo della mostra: essa descrive un avvenimento nuovo, storicamente accaduto. Così incontri, fatti e volti ci appaiono in tutto il loro intenso realismo, a rendere testimonianza di una nuova visione della vita. Coordinamento scientifico: Angela Donati, Pietro Giovanni Guzzo, Paolo Liverani, Rita Paris, Carla Salvetti, Valeria Sampaolo. Comitato scientifico: Angelo Ardovino, Ermanno Arslan, Maurizio Biordi, Francesco Buranelli, Stefano De Caro, Angela Di Stefano, Raffaele Farina, Adriano La Regina, Eugenio La Rocca, Euthykia Kourkoutidou Nikolaidou, Francesco Marchisano, Giovanni Morello, Maria Teresa Nota, Marina Sapelli, Anna Mura Sapella.’

Data

23 Agosto 1998 - 29 Agosto 1998

Edizione

1998
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting