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GUIDA ALL’ASCOLTO DAL VIVO – Collana “Spirto Gentil”
Mozart – Sonata per pianoforte e violino in Mi minore K 304. Christopher Vathpianoforte e Matteo Pippaviolino. Introduce Christopher Vath.
MODERATORE:
Benvenuti a questo terzo appuntamento di Spirto Gentil, ricordo come ieri sera di spegnere i telefonini, perché i suoni sono molto importanti in una serata come questa e devono essere quelli appropriati. Anche questo incontro è stato non casualmente pensato dentro una prospettiva di aiuto al cammino al percorso che stiamo facendo in questi giorni al meeting, cioè la possibilità di andare al fondo di quella sfida che viene sintetizzata nel titolo, “O protagonisti o nessuno”. Abbiamo visto finora due ipotesi, testimoniate da due brani molto diversi, due capolavori assoluti e molto diversi tra di loro. Abbiamo visto l’ipotesi di Beetoven, quella del violino che cerca di diventare l’assoluto, il protagonista come divo; abbiamo visto ieri sera un’altra ipotesi, ancora più mastodontica nella sua pretesa e nel suo desiderio, quella di abbracciare l’intera creazione, l’universo abbracciato da un abbraccio cosmico, come suggeriva Don Giussani. Quella di questa sera è una terza possibilità, diversa. È anche l’ultima pubblicazione che abbiamo registrato a giugno con Spirto Gentil. Queste suonate per violino e pianoforte di Mozart – oggi ascolteremo due sonate, due delle quattro comprese nel cd, la numero 304 e la numero 376 – volevo introdurle come al solito brevissimamente con un ipotesi, con uno spunto che ci viene come al solito da una introduzione di Don Giussani. Questa terza possibilità di protagonista, Don Giussani la chiama una domanda di essere, più che uno sforzo, più che un tentativo titanico di abbracciare tutto, la semplice e umile domanda di esistere. Così commenta Don Giussani questa Sonata, la prima che ascolteremo: “immaginiamo di essere niente, in questo momento di essere niente, di uscire dal niente, con quella mano che preme il niente per farci uscire creandoci, la presenza di una pietà all’origine, di una pietà durante il corso dell’esistenza, di una pietà che ci riceve tra le sue braccia alla fine”. Abbiamo chiesto a due nostri amici di introdurci questa sera che, rispetto alle precedenti, è estremamente piccola, ridotta, sintetica, a questi due brani più semplici come scrittura, semplicemente per due strumenti, eppure cosi carichi di testimonianza di questo giovane ragazzo che ad un’età veramente piccola è capace di comunicare cose grandissime. I nostri due amici li abbiamo già conosciuti in questi anni, il violinista si chiama Matteo Pippa, è diplomato in violino al conservatorio di Pescara e attualmente si sta specializzando in una carriera già avviata con il maestro Massimo Quarta a Lugano, presso il Conservatorio universitario di Lugano.
Al pianoforte, e anche alla guida di questo ascolto, abbiamo un nostro amico fedele, che viene dall’America, si chiama Cristopher Vath, è pianista, musicista e insegnante di musica da camera, e da alcuni anni sta portando avanti con alcuni colleghi e amici un’iniziativa molto simile a quella di Spirto Gentil. E’ un tentativo di portare anche oltre oceano quella che è l’esperienza e la proposta di Spirto Gentil.
Vi ringrazio e lascio la parola a loro.
CHRISTOPHER VATH:
Buonasera. Immaginiamo: hai ventuno anni, eri un enfant prodige, sei ancora prodige ma non sei più enfant. Sei innamorato, ma non riesci a concludere niente con la ragazza. Giravi per le corti di Europa da quando avevi sei anni, spinto da tuo padre, ma adesso è ora di trovare un vero posto importante di lavoro, perché i soldi stanno finendo. Sei in mezzo a una tournée di sedici mesi per trovare soldi e lavoro ma nessuno sta rispondendo alle tue richieste di lavoro. In più sei a Parigi e la tua mamma si ammala gravemente. Ascoltiamo l’inizio di questa sonata scritto in quel periodo.
È piuttosto agitato, e anche incerto. Però non è uno che rimane nella negatività. Pensa forse alla nuova ragazza.
Però ci sono ancora vari problemi che non ci possono far scappare. Scrive in una lettera: “Carissimo padre vi confesso, se non fosse per il piacere di vedervi entrambi, ancora non saprei decidermi a tornare, anche se voglio con tutte le forze andare via da Parigi, una città in cui non riesco a stare”.
È un brano molto strano, molto intenso e drammatico. Questo primo movimento finisce senza speranza, drammaticamente, però non c’è nessuna speranza. Possiamo avere un po’ più luce nel palco, siamo quasi nel buio. Ok facciamo il primo tempo.
Grazie. C’è ancora il secondo tempo. Scrisse Mozart: “piangi con me amico mio, questo è il giorno più triste della mia vita, sto scrivendo alle due del mattino e devo dirti che mia madre, la mia cara madre, non è più, Dio l’ha chiamata a sé”.
Questo è il tema iniziale. È uno dei brani più commoventi di Mozart, che comincia con il tempo di minuetto. C’è questo contrasto tra questa drammaticità della morte della madre, è un minuetto, e la seconda parte del movimento, in cui forse c’è un po’ di sole, perché è in maggiore, minore/maggiore tenebre/sole; è in maggiore, quindi si pensa c’è un po’ di speranza, qualcosa di più bello, però, per la stessa cosa che ho detto prima, è anche più triste, più dolorosa.
Ma ci sono bombe dappertutto in questa sala.
Bellissimo. Però è abbastanza triste anche. Questa è una sonata solo di due movimenti. Questo è il secondo e finisce come sentirete un po’ triste, senza consolazione. Questo è il secondo tempo di questa sonata.
C’è un’altra sonata. Si è detto che molta musica di Mozart è basata su l’opera lirica. Anche se è un brano di musica da camera, c’è dietro l’opera lirica. Mi domandavo perché. Essendo un genio, Mozart aveva bisogno di più problemi da risolvere, più elementi con cui divertirsi. Nell’opera lirica c’è l’orchestra, cantanti, attori, parole, tanta roba per usare il suo genio. In questa sonata la tenda si apre e l’Ouverture comincia.
Nel secondo movimento c’è l’aria d’amore….(musica)
Però nell’ultimo tempo c’è la bella fanciulla che cammina nel giardino ….(musica)
Però che succede? Lei non sapeva che c’era anche il suo moroso che ha visto tutto e lui protesta ….. (musica). Lei cerca di convincerlo che è innocente ..(musica) e lui? …(musica) e lei? ..(musica).. e adesso entrano in scena i suoi servi, che sono sempre in giro in queste opere liriche. Loro chiaramente prendono la parte di lei, per convincere lui che lei non c’entra…. (musica)….Ok così via, voi dovete completare la storia, così facciamo tutta la sonata, tutti i tre tempi. Questa è la sonata per violino e pianoforte K376.
MODERATORE:
Siamo in anticipo sulla tabella di marcia, se volete un bis glielo facciamo fare.
(Musica)
MODERATORE:
Ringraziamo Cristopher Vath e Matteo Pippa, per quello che ci hanno proposto e permesso questa sera. Alcuni avvisi e appuntamenti. Primo avviso, non uscite velocemente perché siamo tanti, perciò non accalcatevi all’uscita. Secondo, all’uscita è disponibile l’ultimo CD della Collana, con le Sonate che avete ascoltato questa sera. Ricordo l’appuntamento di domani alle 19.00, sempre qui, verranno eseguite alcune sonate per pianoforte di Beethoven. Al pianoforte Giulio Giurato e la presentazione verrà fatta dal maestro Pippo Molino. L’ultimo avviso è che stasera ci sarà il concerto di “Canti Baschi”, siete tutti invitati. Grazie e a presto.
(Trascrizione non rivista dai relatori)