Alla scoperta dell’oriente cristiano in Bulgaria

 

‘La nostra cultura ha finora trascurato lo studio critico e spesso anche la semplice conoscenza della storia e dell’arte della parte orientale d’Europa o si è limitata, per quanto riguarda il periodo cristiano, a definirla genericamente “bizantina”. Se questa situazione di disinformazione poteva, fino ad epoca recentissima, trovare una qualche giustificazione a causa di una “cortina di ferro”, non solo politica ed economica ma anche culturale, oggi si impone una specie di vera e propria “scoperta” della specificità e della varietà delle espressioni artistiche dei popoli cristiani dell’Est. La presente mostra sulla Bulgaria fa parte di un programma di lavoro che sta occupando ed occuperà il curatore, Arch. Adriano Alpago Novello, nei prossimi anni, in parallelo all’iniziativa editoriale di vari volumi dedicati alle vicende artistiche dell’oriente cristiano e del mondo slavo. Si tratta di un vero e proprio mosaico di esperienze e di scuole diverse, anche se profondamente legate dalla scelta, accomunante, della religione cristiano-ortodossa. In Bulgaria si ritrovano interessanti testimonianze, dalla preistoria al regno di Macedonia (IV sec. a.C.), alla conquista romana (II sec. a.C. con il tracciato della via Egnatia da Brindisi – Serdica – Filippopoli – Adriacropoli). Dalle progressive fusioni di gruppi etnici protobulgari e slavi, si arriva (681) alla formazione dello Stato slavo bulgaro in rapido e fiorente sviluppo, fino alla conquista da parte dell’Imperatore Bizantino Basilio II, detto il `bulgaroctono” per la sua crudeltà (1018). Dopo la rivolta e la liberazione dai Bizantini (1185), comincia per lo stato bulgaro un nuovo periodo di prosperità, alternato a momenti di lotta verso l’esterno e, talora, anche all’interno. Nel XIV sec. l’unità statale è frantumata in tre parti: con la fine del XIV sec. inizia la progressiva occupazione ottomana che durerà ben cinque secoli. La mostra non può che limitarsi alla segnalazione degli episodi artistici fondamentali: dopo una introduzione di tipo storico, percorrendo “fisicamente” la Bulgaria (il cui territorio geografico è disegnato sul pavimento), si entra in uno spazio quadrato che simbolicamente evoca la tradizionale organizzazione planimetrica e spaziale di una chiesa di tipo monastico (athonita) tricorno. Sulle pareti sono sinteticamente presentate le architetture del periodo protobizantino, del I Regno Bulgaro, del II Regno Bulgaro, con un richiamo al fenomeno monastico, di ben nota importanza sia sotto l’aspetto artistico che per quello religioso-amministrativo. Una serie di sei icone (Museo di Sofia) è riprodotta ad evocare la tradizionale struttura della iconostasi: al centro dello spazio domina la cupola, preciso riferimento alla divinità. A conclusione, una breve sede di immagini ricorda l’importanza della cultura popolare a cui si riallaccia il fenomeno dei Bogomili, movimento di tipo rivoluzionario religioso, ma anche socio-politico, la cui importanza travalica i confini della Bulgaria per interessare in certo modo tutta l’Europa, dai Balcani ai Pirenei.’

Data

24 Agosto 1991 - 31 Agosto 1991

Edizione

1991
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting