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0maggio a Henri Cartier-Bresson
‘Dopo la mostra di Eugene Smith, la nuova edizione del Meeting ospita le opere di un altro “mostro sacro” della fotografia di reportage: Henri Cartier-Bresson. Plurimenzionato ogni qualvolta si parli di fotografia, maestro indiscusso per intere generazioni di fotogiornalisti e socio fondatore della leggendaria agenzia Magnum, l’ottuagenario artista francese ha sempre rappresentato un’eccezione nel panorama dei fotoreporters d’assalto. Al contrario dei vari Capa e Smith, artisti nel riprendere i drammi della guerra e nella perenne rincorsa alla foto per le copertine di “Life”, Cartier-Bresson dedica la sua totale attenzione al volto dell’uomo qualunque, riprendendone pazientemente, nel corso degli innumerevoli viaggi intorno al mondo, speranze, attese, sogni e delusioni. Dalla fine degli anni Settanta, Cartier-Bresson ha messo in disparte la fedele “Leica”, compagna di viaggi per più di mezzo secolo, per dedicarsi al disegno prima, ed alla scultura ultimamente. Sarà grazie alla mostra del Meeting, che il pubblico italiano avrà l’opportunità di conoscere la nuova attività del maestro di Chanteloup. Infatti, oltre a quaranta fotografie tra le migliori di tutta la sua produzione, commentate da critici d’arte e letterati di fama internazionale, presso la Sala delle Colonne saranno esposte più di cento opere degli ultimi anni di attività dell’artista, dal disegno a matita alla tempera. La mostra è stata inaugurata per la prima volta presso il Centro Nazionale della Fotografia, al Palazzo di Tokyo a Parigi, nel dicembre 1988, in occasione dell’annuncio dell’istituzione del Gran Premio Internazionale Henri Cartier-Bresson (HCB Award), un premio alla creazione il cui obiettivo è di consentire ad un fotografo di realizzare un progetto che difficilmente potrebbe portare a termine senza questo sostegno.’