“Pierre e Mohamed”. Amici fino alla morte insieme.

Redazione Web

DIETRO LE QUINTE DELLO SPETTACOLO

 

Rimini, 22 agosto – Un “Dietro le quinte” all’Open Arena Illumia Piscine Ovest ha preceduto di due ore l’andata in scena in anteprima nazionale al Meeting di “Pierre e Mohamed”. Introdotti da Lorenzo Fazzini, direttore Emi – Editrice Missionaria Italiana hanno dialogato con il pubblico il regista e musicista Francesco Agnello e l’attore Lorenzo Bassotto, interprete di questo monologo.

Un cristiano e un musulmano amici. Fino alla morte insieme. Uno spettacolo di grandissimo successo,  che ha avuto in sette anni 1700 repliche in sette Paesi del mondo, ha ricordato Francesco Agnello, ed è stato portato nelle cattedrali e nelle moschee, nei licei e nelle carceri.

Scritto dal domenicano Adrien Candiard, lo spettacolo è ispirato alla storia vera di Pierre Claverie, il vescovo di Orano beatificato da papa Francesco, e dell’amico musulmano Mohamed Bouchikhi, assassinati insieme in Algeria l’1 agosto 1996 dallo stesso terrorismo islamista che colpì anche i monaci di Tibhirine. Uno spettacolo teatrale per raccontare il dialogo possibile a partire da un’amicizia, che dopo l’anteprima nazionale al Meeting, sarà in programma in tutta Italia a partire da settembre.

Quale è il segreto di questo successo? ha chiesto Lorenzo Fazzini a Francesco Agnello.

Il regista è partito raccontando l’antefatto della sua realizzazione: «Avuta la proposta di scrivere di Pierre Claverie, mi misi a cercare di lui su internet e vidi il servizio televisivo dove parlava della situazione dell’Algeria, con un tale carisma, una presenza di una forza, che mi sono detto “non posso rimanere insensibile a quest’uomo”. Mi sono messo in contatto con Adrien Candiard, che ha sistemato il copione tratto da omelie di Pierre Claverie, e dal quaderno di Mohamed contenente il suo testamento. Dalle prime rappresentazioni a Parigi ha funzionato poi un grande passaparola del pubblico. Ora anche teatri pubblici lo richiedono, e molte carceri. Pierre aveva fatto del dialogo con l’Islam lo scopo della sua vita, e le letture delle sue omelie inserite nel monologo sono un assaggio della sua profondità teologica».

«Nessuno possiede la verità» scrisse Pierre: «Ognuno va alla sua ricerca».

Ѐ stato quindi il turno di Lorenzo Bassotto per raccontare come è approdato a “Pierre e Mohamed”.

«Io sono nato come attore facendo commedia dell’arte. Sono abituato a improvvisare, a lavorare con lo sguardo del pubblico. Un attore deve avere la capacità d’interpretare Hitler e Gesù. Deve usare la tecnica dell’attore e dimenticarsene. Questi due personaggi sono così potenti! La poesia più si legge piano più arriva».

«Non uno spettacolo, ma una rappresentazione – sottolinea ancora Agnello – che ha colpito a tal punto il pubblico, da far nascere anche associazioni di spettatori che si sono riuniti nel nome di Pierre e Mohamed, come avvenuto a Marsiglia e ad Angouleme. Parola vivente, che viviamo nello spettacolo, come un autentico coinvolgimento personale».

 

(M.T.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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