Monica Salmaso in concerto. Intervista a Costantino Esposito

Redazione Web

Monica Salmaso in concerto

Intervista a Costantino Esposito

 

Rimini, 23 agosto 2023 – «Bellezza, desiderio e nostalgia» sono le tre parole che per Costantino Esposito, professore ordinario di Storia della Filosofia all’Università di Bari, tratteggiano il mondo poetico della musica, proposta ed interpretata, da Monica Salmaso, inevitabilmente vissute nello spettacolo da lei realizzato durante il XLIV Meeting per l’amicizia fra i popoli.

Monica Salmaso è una delle voci femminili più belle nel panorama della musica popolare brasiliana. Con all’attivo molti album di successo, nel 2021 riceve l’invito di Chico Buarque per prendere parte alla sua nuova tournée. Da allora, i due artisti condividono il palco in occasione di grandi concerti in Brasile e in Europa. Sul palco del Teatro Galli, Monica è stata accompagnata dal polistrumentista Teco Cardoso e dal pianista Nelson Ayres. Il trio si è impegnato ad eseguire, rivisitandoli, brani che attraversano epoche e stili molto diversi tra loro. L’universo rustico-urbano della samba ha incontrato, così, il valzer del XX secolo. Brani di celebri artisti come Tom Jobim e Vinicius de Moraes si sono alternati a quelli di Heitor Villa – Lobos.

Numerose e preziose le riflessioni offerte, sul concerto, dal professor Esposito:

Lei ha partecipato, come spettatore, allo spettacolo di Monica Salmaso: quale immagine di Brasile emerge dalla musica di quest’artista?

«È certamente un altro Brasile quello che si scopre dalla voce e dalle musiche scelte da Monica Salmaso rispetto all’ immagine stereotipata di questa grande e diversificata nazione; l’allegria, a tutti i costi, a dire il vero anche quella del carnevale brasiliano, cede il passo ad un cuore di malinconia, quella che, con una parola, loro chiamano ‘saudade’».

La musica di Monica Salmaso ha, certamente, la pretesa di essere profonda ed intensa; a Lei, professore, nell’ascoltarla cosa ha suscitato?

«Monica, con la sua voce, nella sua estensione notevolissima, dal basso profondo all’acuto, ma pur sempre discreta, sussurrata e mai urlata, ha proposto un vero e proprio viaggio nello struggimento per la vita; reso possibile grazie alla riproposizione della tradizione popolare anonima e con la realizzazione di alcune canzoni del grande compositore Chico Buarque, quale “Construção”».

Quale, secondo Lei, è la prima esperienza che uno spettatore potrebbe vivere e comunicare qualora assistesse allo spettacolo di Monica Salmaso?

«La prima esperienza è, sicuramente, quella della bellezza; la natura e il volto della persona amata attraggono completamente lo sguardo del cuore; sembra quasi che l’umano brasiliano sia nato per testimoniare, in tutto il mondo, che non si può vivere senza la bellezza. Ma la Bellezza non è mai solo un’esperienza estetica; essa è una specie di ferita nel nostro cuore, ci fa desiderare tutto, un desiderio inesauribile, al suo fondo emerge l’idea del destino, di Dio, come ultimo punto di fuga che inquieta l’esistenza umana, l’amore, la fatica, il dolore».

Secondo Lei qual è l’invito che Monica Salmaso, attraverso la sua arte, e nello specifico con questo spettacolo, rivolge allo spettatore?

«L’ascoltatore, nel partecipare al concerto è invitato a fare un vero e proprio viaggio poetico, attraverso una musica molto essenziale, voce e strumento a fiato; il cuore di ciascuno è come riaperto, ridestato ad ascoltare la natura del proprio io e del “suo” destino».

Insomma uno spettacolo imperdibile, quello di Monica Salmaso: un viaggio nell’arte musicale e nella poesia, un’esperienza che apre i cuori all’esistenza umana che ha la pretesa di essere un’amicizia fra i popoli, un’amicizia inesauribile.

(R.G.)

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