Generazione Lavoro. Capire i cambiamenti

Redazione Web

Generazione Lavoro. Capire i cambiamenti

Rimini, 21 agosto 2023 – «“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, esordisce l’Articolo 1
della Costituzione: “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione”». Da sempre, infatti, il lavoro è il centro dell’interesse politico e delle preoccupazioni sociali;
da constatare, inoltre, che esso, negli ultimi decenni, sta subendo importanti cambiamenti, a partire dalla
rilevanza del welfare aziendale. Non sono in discussione solo gli aspetti strutturali, ma anche il suo
significato. Emblematica, infatti, è la situazione di giovani e donne e in modo particolare degli immigrati.
Fondamentale è concentrare le riflessioni su un lavoro che possa essere, il più possibile, dignitoso e con un
salario ricco.
Su questo tema si focalizza la prima puntata del Talk 2023 del Meeting per l’amicizia fra i popoli, a cura
della Fondazione per la Sussidiarietà, condotto da Enrico Castelli e Irene Elisei. Numerose le riflessioni,
ingenti i contributi offerti dai diversi ospiti convenuti al dibattito, a partire da Marina Calderone, ministro
del Lavoro e delle Politiche Sociali, la quale dichiara: «Il lavoro è all’attenzione del governo, il quale ha il
dovere di accompagnare e supportare quei processi necessari per l’inserimento dei giovani nel mondo del
lavoro; i dati sono importanti e questi ci dicono che oggi c’è una grande richiesta di forza lavoro
professionalizzante e noi, di questo, dobbiamo prendere atto e attuare gli interventi giusti».
Prosegue Piero Cipollone, vicedirettore generale Banca d’Italia, che afferma: «Il reparto di ricerca di Banca
d’Italia rende noto un problema: oggi, grazie al PNRR, c’è una forte richiesta di forza lavoro in alcuni settori
specifici, come per esempio il mondo delle costruzioni, ma nessuno presenta delle soluzioni di
ricollocamento di tutti questi lavoratori quando, in futuro, i settori di interesse odierno cambieranno.
Pertanto creare il lavoro è certamente importante ma bisogna farlo in maniera ponderata e con una visione
nel lungo periodo».
«Le aziende stanno facendo dei progressi enormi rispetto alla cura rivolta ai propri dipendenti; bisogna
ribadire ed evidenziare come il lavoro può definirsi buono se il centro non è solo il profitto, bensì la persona
con i suoi bisogni. Posso affermare che l’orizzonte intrapreso è esattamente questo, il lavoro per l’uomo e
non viceversa»: sono le parole di Massimo Monacelli, general manager di Generali Italia.
Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà, afferma: «Bisogna passare dalle competenze
alla personalità. Il giovane non è uno schema da inserire in una casella lavorativa, bensì una persona che
deve vivere bene anche grazie al lavoro che lo nobilita».
Il lavoro, dunque, resta una questione centrale e di fondamentale importanza; un lavoro buono, dignitoso e
giustamente remunerato favorisce lo sviluppo dell’amicizia nella sua intrinseca inesauribilità. La prima
puntata del Talk si presenta congruente e in linea con questa prospettiva, delineando, così, il quadro
istituzionale, il contesto e i problemi attorno a cui ruota il dibattito. L’esistenza umana è, davvero,
un’amicizia inesauribile se, al suo interno, si pone fondante il tema del lavoro che, sempre e comunque,
nobilita l’uomo nel suo esistere ed agire.
(R.G.)

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