Dante e la vita su Marte: apprendere con il TED Talk

Redazione Web

PROSEGUE IL CICLO DI INCONTRI DEDICATI ALLA SCUOLA CHE CAMBIA

 

Rimini, 22 agosto – Da dove nasce l’esperienza di novità nella scuola? È la domanda alla radice della rassegna di incontri, curata da Marco Ferrari, che animano in questi giorni l’Arena Polis Edison A1, con dibattiti, testimonianze e la presentazione di storie vere di innovazione didattica e pedagogica. A

l centro dell’incontro di oggi le microconferenze, nella sperimentazione avviata dall’IIS Fermi di Policoro, in provincia di Matera. Si tratta di momenti di talk in cui gli alunni presentano un argomento imparando a gestire, oltre che il piano dei contenuti didattici, ogni livello dell’interazione comunicativa: da quello linguistico a quello gestuale, da quello visivo (con l’ausilio di nuove tecnologie) a quello prossemico. Il format ispiratore del progetto è quello americano del TED (Technology Entertainment Design). L’esperienza, narrata dall’insegnante di Letteratura Italiana che ne è stato ideatore e curatore, Giuseppe Suriano, e dalla dirigente dell’Istituto, Giovanna Tarantino, è interessante fin dalle sue motivazioni sorgive: «Ci siamo resi conto che i nostri alunni avevano difficoltà nel public speaking», ha affermato Tarantino, «e per questo motivo abbiamo deciso di intraprendere questo percorso».

A volte se si ha tutto a posto si corre il rischio di restare fermi. Mentre un punto debole, se guardato, può diventare occasione per un’esperienza più grande di quella che si poteva immaginare. Altro aspetto interessate è l’attenzione data a ciò che interessa ai ragazzi. «All’inizio avevamo pensato al DanTED, un’esperienza di public speaking sul sommo poeta», ha raccontato Suriano, «poi ho capito che non era al centro dell’interesse dei ragazzi». Non è certo un invito a evadere dai contenuti che la scuola propone quello che arriva dal giovane docente; si tratta piuttosto dell’affermazione dell’importanza di essere attenti a ciò che accade, a chi si ha davvero davanti e alle loro esigenze.

Le microconferenze prodotte dai ragazzi hanno così avuto come punto di partenza argomenti a loro vicini, non per forza extrascolastici, che comunque suscitano in loro un interesse, e da questo punto di vista non c’è nulla che non possa essere un avvio utile. Da quelli si è arrivati a parlare di contenuti disciplinari. Naturalmente, l’esperienza raccontata non è stata una semplice prova “spontaneistica” di un docente brillante e volenteroso: essa è stata valutata con criteri rigorosi e si sono potuti apprezzare risultati positivi.

«In corso d’opera i contenuti e i temi trattati nelle varie microconferenze cambiavano, seguendo il percorso di scoperta e conoscenza», ha rilevato Suriano. Un ulteriore aspetto interessante messo in luce è stato il processo di elaborazione collettiva della scrittura praticato con i ragazzi. Un metodo che ha rivelato una similarità “non prevista” con l’esperienza compiuta da don Lorenzo Milani e i suoi ragazzi della scuola di Barbiana. «Ciascun ragazzo produceva il testo del proprio intervento e poi insieme lo si correggeva, migliorava, sistemava, prendendo in considerazione ogni dettaglio». Chi insegna sa bene che non è sempre facile suscitare un tale interesse negli alunni per l’attività di scrittura e, più in generale, di studio.

L’ultima parte dell’incontro è stata animata da una sorpresa: quattro ragazzi si sono esibiti in una performance nella quale hanno effettuato dal vivo i loro talk. I temi sono stati i più diversi, abbracciando varie discipline e partendo, in un caso, perfino da una dimensione autobiografica. Si è passati dall’espressione della nostalgia per la conoscenza e la grandezza in Dante, Tolkien e Lucio Dalla alla ricerca spaziale e le prospettive tecnologiche di una possibile vita su Marte; da un percorso scientifico a partire dalla domanda «da dove nasce la vita?» alla presentazione di personaggi importanti della storia e della cultura rumena.

Ciò che questo incontro lascia, oltre alla voglia di provare a sperimentare il public speaking nelle proprie classi, è la consapevolezza, ancora una volta ridestata, che l’educazione passa attraverso una passione per ciò che si ha di fronte, che permette di diventare creativi e fare di un limite una strada di scoperta e arricchimento.

 

(T.G.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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