Concerto dell’Orchestra Filarmonica Armena

Press Meeting

Più di un concerto. Una lezione di identità e di storia quella che ha preso il via dalla bacchetta del maestro Eduad Topchjan, direttore dell’Orchestra Filarmonica Armena, alle 21.45 nell’Auditorium Intesa Sanpaolo D5, gremito per l’occasione.
“La musica è resilienza, ed è grazie ad essa che noi armeni possiamo ancora continuare a cantare e suonare”. Parla di resilienza, Sargis Ghazaryan, ambasciatore armeno in Italia, cioè della capacità di riuscire ad affrontare le difficoltà e a far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici. Un concetto che il popolo armeno conosce bene e che questa sera decide di esprimere attraverso la musica. “Il 98 per cento della popolazione armena è cristiana, dunque non siamo minoranza, ma maggioranza nel paese, con radici forti ed antiche. Siamo però minoranza nel Medio Oriente. Questa sera – continua l’ambasciatore – vogliamo esprimere una narrazione attraverso il linguaggio universale della musica che distrugge il concetto di periferia e mette l’uomo al centro del mondo. È con la nostra storia, attraverso l’identità cristiana del popolo armeno, che rispondiamo alle sfide della modernità”. Una delle sfide principali, avverte il diplomatico, è la ricerca della pace. “Viviamo in tempi in cui la pace è precaria e assistiamo quasi ogni giorno alla persecuzione dei cristiani nella culla stessa del cristianesimo. È per questo che siamo qui, perché il Meeting dell’amicizia tra popoli porta con sé un invito alla trasformazione dei conflitti in sinergia, dei contrasti in concordia. L’amicizia tra i popoli costruisce un ponte tra l’immaginazione e il reale”.
Sulla stessa linea il maestro Topchjan che spiega: ”Per noi ha un significato molto particolare essere qui, perché troviamo molte cose in comune con il popolo italiano, dalla fede alla cultura, passando per la musica. L’Italia è il paese più importante per la musica nel mondo”.
Il concerto, reso possibile grazie al patrocinio dell’Ambasciata armena in Italia, ha avuto come protagonista anche la giovane e talentuosa violinista Anush Nikoghosyan che ha emozionato il pubblico catalizzando l’attenzione dei presenti con tecnica ineccepibile e assoli vibranti. L’orchestra ha eseguito, in due tempi – con un intermezzo animato da immagini dell’Armenia – tre brani: Una notte sul Monte Calvo di Mussorgsky, il concerto per violino di Khachaturian e Sheherazade di Rimsky-Korsakov.
(D.S.)

Scarica