Rimini, 25 agosto 2017 – Il ricco programma degli spettacoli del Meeting di Rimini 2017 chiude i battenti questa sera con una serata all’insegna di ballate rock e folk irlandese (“La mia festa”, Palco Live Piscine Ovest, ore 20,30), show a cui sono attese oltre tremila persone, al termine di una edizione della manifestazione riminese che ha fatto registrare circa 21mila presenze a concerti, film e opere teatrali.
Il ricco calendario del Meeting – che da sempre fa da corollario autorevole a incontri e dibattiti, mostre e approfondimenti – ha proposto quest’anno otto concerti, cinque tra drammi e pièce teatrali, alcune guide all’ascolto di dischi di musica classica e presentazioni cinematografiche, oltre ad una serie di serate musicali gratuite proposte fino a notte fonda.
Al di là delle cifre, il cartellone di spettacoli ha fornito elementi di comunicazione artistica ed emozione tangibile per approfondire il titolo del Meeting 2017 (“Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”). Ogni evento ha provato a dare la propria interpretazione e lettura del tema che ha governato la manifestazione, ovvero il rapporto tra tradizione e contemporaneità, tra eredità e futuro, tra padri e figli. In questo senso eccezionale è stata l’emozione percepita durante la messa in scena di “Padre e Figlio”, una interpretazione di brani biblici realizzata da Fabrizio Sinisi e Otello Cenci, che ha visto Massimo Popolizio portare di fronte al pubblico il dramma della paternità e della figliolanza, della libertà nella tradizione. E proprio l’attore genovese, autentico padrone della scena, ha rilasciato una dichiarazione che ha espresso con efficacia il senso drammatico e provocatorio del titolo del Meeting 2017: «Stranamente, ma forse non casualmente, mi sto occupando artisticamente del rapporto tra padri e figli da un po’ di tempo, e la cosa mi coinvolge molto proprio, perché non sono padre. Credo», ha continuato Popolizio, «che i padri che nella vita hai la fortuna di incontrare, quelli cioè che in qualche modo segnano la tua vita, nel mio caso artistica – e sto parlando di Ronconi –, siano quelli che ti porti addosso per la vita. Personalmente non ho avuto il coraggio di diventare padre e il mio essere figlio non è stato sufficiente a vincere questa paura. I testi che ho letto al Meeting mi hanno riportato intensamente proprio a questa domanda: cosa è questo amore? Dove nasce e di cosa si nutre il più grande atto di amore che si può immaginare?».
Il cartellone artistico – si diceva – ha riscosso grande successo: tra le serate “sold-out” del Meeting (con quasi 2000 presenze presso Arena Spettacoli UnipolSai D3 della Fiera di Rimini) sono da segnalare le tre principali proposte musicali del programma: la “Madama Butterfly” di Puccini, spettacolo inaugurale interpretato dalla China National Opera House; il concerto “Come una specie di sorriso. Omaggio a Fabrizio De Andrè”, in cui il cantante e attore Neri Marcorè insieme al GnuQuartet ha portato in scena una convincente e credibile selezione di grandi successi di “Faber”, l’autore da molti indicato come il più grande dei cantautori italiani; tutto esaurito e successo enorme di pubblico anche per “Canzone per te. Le canzoni di Claudio Chieffo”, serata dedicata alle canzoni del cantautore di Forlì scomparso dieci anni fa e interpretate dal figlio Benedetto Chieffo, con una band di eccezionale impatto acustico.
La musica classica si è presa la scena del Meeting anche con il concerto “Un sussulto al cuore”, con musiche originali del maestro Emmanuele Lo Russo, inedita scommessa di partiture classiche composte da uno dei più giovani compositori italiani.
I titoli teatrali di maggior impatto sono stati la riduzione per il palcoscenico di “Solaris” (da Lem e Tarkovskij) e “SdisOrè” di Giovanni Testori; applausi a scena aperta anche per l’insolito “Le scarpe del tennis”, narrazione di vicende e personaggi che hanno preso vita da alcune delle più famose canzoni di Enzo Jannacci, grazie alla penna dello scrittore Guido Mezzera. Da ricordare, infine, il tutto esaurito per la proiezione di “Lasciati andare”, ultimo lungometraggio di Francesco Amato, regista torinese con già tre film all’attivo ed una lunga esperienza come direttore di videoclip delle migliori band indie italiane.
Da segnalare, in conclusione, l’eccezionale partecipazione del “pubblico del Meeting” alle serate di rock e pop proposte nello spazio aperto antistante le piscine della Fiera di Rimini: migliaia di giovani hanno cantato e ballato con band provenienti da tutta Italia (Street Lights, District Line, Swingeneris, PelliCanto, Shamrock Band, Sbandati), che hanno proposto rock e ballate dai Radiohead a Claudio Baglioni, da Lucio Dalla a Ivan Graziani.
(W.G.)