Scopri il Meeting 2022 attraverso le mostre itineranti

Maggio 2022
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Provocati dal titolo del Meeting “Una passione per l’uomo”, ricchi dell’esperienza vissuta nel Meeting 2021 e mossi dal travaglio dell’epoca in cui viviamo, attraversata da grandi incertezze in cui è difficile decifrare la realtà con cui si scontrano vita, affetti e lavoro, abbiamo intravisto sei filoni che le mostre itineranti sviluppano e che in modo evocativo ci aiutano ad entrare nelle tematiche del Meeting 2022.
Ci troviamo in un momento storico che ci mette di fronte a domande ed interrogativi che riguardano non solo alcuni aspetti della vita umana, ma l’essenza dell’essere uomo, la sua libertà. Attraverso queste mostre proponiamo l’incontro con persone, con storie particolari, nelle quali è rintracciabile la corrispondenza tra il proprio desiderio e ciò che accade. Dove possiamo leggere la nostra storia, capire meglio cosa vuol dire crescere quando si incontra il significato di tutte le cose.

LE MOSTRE DEL 2021: COME SI FA A VIVERE?

Le mostre realizzate nel 2021 continuano a sfidarci sulla domanda che tocca tutti: come si fa a vivere? Il coraggio di mettersi in gioco ancora una volta, la necessità di costruire relazioni autentiche con chiunque entri a far parte della nostra traiettoria umana sono elementi decisivi per non soccombere. È il caso di Rose e le sue donne con la mostra-testimonianza TU SEI UN VALORE (work in progress per una vita / draft per una mostra / video-appunti per un progetto di documentario) che racconta fatti, persone, eventi, come ingredienti di un unico flusso che ci raggiunge oggi per aiutarci a riconoscere il valore infinito che ciascuno di noi è. Ugualmente vi segnaliamo la mostra Io, Pier Paolo Pasolini: un uomo, un poeta, artista, scrittore, intellettuale, di cui quest’anno 2022 si celebra il centenario della nascita, che ha sofferto ed intravvisto profeticamente i danni dell’omologazione, un capitolo aperto della nostra storia.

FRAGILITÀ E DOMANDA SUL DESTINO DELL’UOMO

Non possiamo oggi non guardare alla nostra fragilità che prima ancora di essere qualcosa da superare, è il tratto distintivo dell’essere umano; l’uomo che ne prende coscienza è in grado di commuoversi, di guardare a se stesso e alla propria vita con una tenerezza insolita, percependo l’altro non come un nemico ma come un compagno di una misteriosa e drammatica avventura, dall’orizzonte comune. È attraverso questa fragilità e attraverso i momenti belli e drammatici della vita che si apre la domanda sul destino dell’uomo e sulla sua felicità, sull’adempimento alle esigenze fondamentali di verità, di giustizia, di bellezza, di amore. Da questo punto di vista le mostre che suggeriamo prioritariamente sono Il potere dei senza potere. Interrogatorio a distanza con Václav Havel (2019), Francesco e il Sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva (2019), una potente documentazione della percezione dell’altro come un bene per sé, Dall’amore nessuno fugge. L’esperienza delle APAC in Brasile (2016) che racconta le carceri senza sbarre né guardie, dove si tocca con mano quanto la misericordia possa cambiare il cuore dell’uomo. Molto significativa anche Flannery O’Connor. L’infinita misura del limite (2010), a tu per tu con i protagonisti dei suoi racconti, perlopiù incarnazioni degli aspetti più scioccanti e distorti della natura umana, così che l’intrusione della Grazia appaia come puro dono e non necessariamente ovvia. Di grande impatto è anche Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jérôme Lejeune (2012), profilo di un uomo, uno scienziato interessato alla persona nella sua singolarità e unicità, che si è reso partecipe e amico della drammaticità che ogni vita attraversa alla ricerca del suo compimento.

LA SPERANZA E IL CUORE IRRIDUCIBILE

In mezzo ai drammi e a tante incognite che la pandemia ci ha posto davanti agli occhi, facendoci cercare riparo, ci sono persone che ridestano la speranza. Ed è questa speranza che muove ciascuno di noi. Davanti a gesti di libertà, emerge con stupore il desiderio di felicità, di agire, di intraprendere. Il cuore è irriducibile e anche nelle avversità più grandi riconosce soluzioni impreviste e cerca la compagnia di altri uomini per rispondere alle sfide e alle domande del presente. Ecco quindi la mostra Il cielo vive dentro di me.

Etty Hillesum (2019), che suggerisce come il cielo può vivere dentro di noi anche nelle situazioni più tragiche o Takashi Paolo Nagai. Annuncio da Nagasaki (2019), che racconta il giovane radiologo che, diventando lui stesso annuncio incontrabile di speranza e di pace, aiutò il suo popolo a ritrovare la bellezza della vita e quindi a ricostruire. Una provocazione altrettanto diretta è quella che ci viene da un genio letterario come Gilbert Keith Chesterton con la mostra Il cielo in una stanza. Benvenuti a casa Chesterton (2013), ricordando che allo scrittore inglese verrà dedicato lo spettacolo inaugurale del Meeting 2022, una produzione originale dal titolo La Sorpresa, che andrà in scena sabato 20 agosto alle 21.30 nel Teatro Galli.

(Dal Meeting News di marzo 2022)