di Chiara Ugolini
A distanza ma sempre più vicini, anche grazie ai social. La quarantunesima edizione di quest'anno del Meeting di Rimini si è spostata online, ma non è venuto meno il calore dei suoi partecipanti. “Condivisioni, commenti, sulle pagine del Meeting arrivano messaggi dagli affezionati anche nella notte - racconta Carlo Colombo, responsabile insieme con Barbara Lattanzi e Andrea Canton, delle piattaforme social dell'evento -. Alcuni raccontano la propria esperienza passata, come si sono avvicinati al Meeting, altri ribadiscono il loro sostegno. Il pubblico non è presente fisicamente, ma l'adesione e l'entusiasmo sono gli stessi di sempre”.
Tramite Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn, il team social si è posto l'obiettivo di raccontare e descrivere ciò che accade nei giorni del Meeting, permettendo a tutti, a distanza, di vivere appieno questa esperienza. “Se l'anno scorso il team era formato da più di dieci volontari, quest'anno siamo solo in tre. Anche gli eventi sono di meno, ma in questo modo abbiamo la possibilità di poter coprire più incontri e di approfondirli – sottolinea Carlo Colombo -. Puntiamo infatti a creare contenuti rapidi e chiari, tipici del linguaggio dei social, ma vogliamo anche far respirare l'aria del Meeting”.
Facebook e Twitter vengono utilizzati come contenitori: sulla pagine personali del Meeting è possibile trovare schede, programmi, appuntamenti delle giornate previste e, tramite i link riportati nei post, si può accedere direttamente al sito dell'evento.
“In queste piattaforme sappiamo che ci rivolgiamo a un pubblico più adulto – sottolinea Barbara Lattanzi -, per questo il linguaggio è più schematico e diretto, su Instagram invece guardiamo ai più giovani e cerchiamo più interazione”.
Sulle storie Instagram è raccontato il Meeting, tramite piccoli video e foto dei momenti salienti e dei personaggi della giornata. “Per l'occasione abbiamo creato anche una rubrica, in cui però sono i volontari questa volta a raccontarsi e ad essere intervistati”, racconta ancora Barbara.
Il team social però non lavora da solo. “Il nostro è un impegno corale”, aggiunge Carlo Colombo, che sottolinea la cooperazione dell'ufficio stampa, del supporto dei fotografi professionisti e del team video del Meeting.