Davvero il Meeting viene da me? Una storia da Cassano Magnago

Agosto 2020
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«Tutto è iniziato all’incontro di presentazione del Meeting. Ascoltando Scholz e Forlani ci è scoppiato il fuoco dentro. Ci siamo subito telefonati e ci siamo detti: noi dobbiamo esserci, dobbiamo partecipare». È iniziata così per Angela e alcuni amici l’avventura di portare il Meeting a Cassano Magnago (VA). Sono partiti in otto e stasera, al primo degli eventi organizzati, saranno in quarantuno a dare una mano.

Come si arriva a proporre una settimana di eventi e iniziative aperti all’intera città? Il titolo del Meeting Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime era una sfida da cogliere e da portare a tutti. A convincere Angela e gli amici, poi, è stata la sorpresa di fronte alle parole di un’amica: «Vi ho sempre sentito raccontare del Meeting, ma non sono potuta venire a Rimini. Davvero ora il Meeting viene da me? Che bello, grazie». Per questo, «fosse stato anche solo per lei, per un’unica persona, valeva la pena darsi da fare per organizzare».

Pieni di stupore, gli amici di Cassano Magnago cominciano così le cene per organizzare. Emergono anche alcuni aspetti pratici, ad esempio l’interrogativo su come coprire le spese. Al dubbio di un’amica, Angela risponde di essere certa di non doversi preoccupare: non ci sono soldi, ma la provvidenza saprà rispondere. Propone proprio a quell’amica di diventare responsabile del fundraising e della cassa e insieme chiedono l’aiuto e il supporto di sempre più persone. La risposta è un’ondata impensata di partecipazione e di iniziative, capace di rivivificare vecchi rapporti e crearne di nuovi.

«È stato un susseguirsi di imprevisti che ci hanno meravigliati e resi grati. Come la disponibilità del parroco ad accogliere gli eventi in oratorio. Stasera abbiamo domandato proprio a lui di iniziare insieme con un Angelus e dire insieme questo sì».