21 agosto agenzia meeting

Agosto 2023
ULTIM’ORA MEETING RIMINI 2023 in collaborazione con Askanews
Rimini, 21/08/2022 – 14,50 

GIORGETTI AL MEETING SUL SOSTEGNO PUBBLICO ALLO SVILUPPO DELL’ECONOMIA: “A LIVELLO EUROPEO SI CAPISCA IL SENSO DEL TEMPO” 

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, intervenendo in collegamento all’incontro del Meeting di Rimini ‘Sostenere lo sviluppo. Nuove politiche per un’economia innovativa’, ha osservato i limiti di uno strumento di misurazione come il Prodotto Interno Lordo: “Il PIL come indicatore – ha dichiarato – non permette di cogliere fenomeni di assoluta rilevanza, come l’economia informale nelle famiglie o il degrado dell’ambiente, oggi tema centrale”. Lo sviluppo economico sostenibile, “oggi declinato nel tema ambientale che è fondamentale”, non può non tener conto di “solidarietà intergenerazionale e natalità. Non c’è nessuna riforma previdenziale anche di tipo assicurativo che tenga, con i numeri della natalità che oggi vediamo nel nostro paese”.

Sostenere lo sviluppo significa sostenere l’impresa, anzi, l’imprenditore: “Riusciamo e riesce il sistema creditizio – si è domandato il Ministro dell’Economia e delle Finanze – a valutare correttamente il merito di credito dell’imprenditore che rinuncia – a differenza di un fondo speculativo proprietario – al profitto immediato e che investe nel futuro?”.

“Confidare unicamente nella mano invisibile del mercato non è corretto. In queste fasi di cambiamento il ruolo del pubblico diventa fondamentale nell’accompagnare le transizioni e promuovere innovazione e imprenditoria”. Il pubblico, oggi, è rappresentato sì dallo Stato, ma anche dalle istituzioni europee: “La Commissione Europea – ha notato con soddisfazione Giorgetti – ha cambiato paradigma con il superamento delle regole del patto di stabilità e il Next Generation EU”, ma anche con il chips act e l’allentamento delle regole sugli aiuti di stato. È fondamentale non solo che il pubblico faccia interventi, ha aggiunto, ma come li fa e che siano di qualità: “Sul PNRR non c’è solo il fare in fretta, ma il fare bene”.

La legge di bilancio di autunno “sarà complicata. Siamo chiamati a decidere delle priorità, non si potrà fare tutto. Dovremo intervenire a favore dei redditi medio-bassi e per promuovere la crescita”. E in vista della riscrittura delle regole del Patto di Stabilità l’avvertimento: “Auspichiamo che a livello europeo si capisca il senso del tempo. La guerra in Europa influenza anche i dati fondamentali dell’economia, come l’inflazione energetica. Spero che si tenga conto di tutto questo nelle nuove scelte di governance, nelle quali gli investimenti siano privilegiati rispetto a spese correnti”. (AC)

 

Rimini, 21/08/2022 – 16,11 

MONS. GIUSEPPE BATURI AL MEETING SULL’AMICIZIA: “ABBIAMO UNA TERRIBILE DIFFICOLTÀ A LASCIARCI AMARE E PERDONARE” 

“Abbiamo una terribile difficoltà a lasciarci amare e perdonare”. Al termine dell’incontro sul senso profondo dell’edizione di questo Meeting di Rimini, che ha per titolo L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile, Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo metropolita di Cagliari e Segretario Generale CEI, segnala uno dei più grossi ostacoli all’amicizia: la difficoltà di sentirsi amati, di uscire da sé stessi, di riconoscersi mendicanti.

“È la difficoltà di Pietro – ha ricordato Baturi – che non vuole lasciarsi lavare i piedi da quel Maestro che pure aveva seguito, ma che adesso si piega su di lui e sul suo bisogno. La sua difficoltà è la tentazione ultima dell’autosufficienza, che consiste nell’eliminare l’altro e pensare di potersi salvare da sé”.

Il mistero della libertà dell’uomo, “che anche davanti a Dio può dire di no”, dicendo di no “alla gente che ci vuole davvero bene, vuole lavarci i piedi, chiede un’apertura, una confidenza, una fiducia che spesso neghiamo per paura di perderci, perché nell’amicizia bisogna un po’ perdersi per ritrovarsi. E quindi accettare di farsi amare”.

Ha raccontato l’episodio di una ragazza che aveva difficoltà a scegliere, non riusciva mai a scegliere per paura di sbagliare perché sbagliare implicava dover essere perdonata. “Perché lasciarsi perdonare significa accettare di dipendere da un altro. E invece questa buona dipendenza rende più dolce la vita. Ed è la verità dell’amicizia: accettare di lasciarsi amare”. (AC)

 

Rimini, 21/08/2022 – 17,30 

MEETING RIMINI, SILVIO CATTARINA, FONDATORE DELLA COMUNITÀ L’IMPREVISTO, A PESARO: “A CHI HA SOFFERTO DI PIÙ, CHIEDIAMO DI PIÙ”

Silvio Cattarina, è il fondatore e presidente della comunità L’Imprevisto, a Pesaro, dove accoglie giovani in difficoltà provenienti da esperienze di tossicodipendenza e disagio sociale. Nell’incontro tenuto la sera di inizio Meeting, domenica 20, ha raccontato che li sorprende quando chiede loro: “Chi mai ti ha fatto credere che sei il male commesso? O quello ricevuto? Si può cambiare, volersi bene. Aiutarsi.” All’Imprevisto li sfida: “Non siete qui a causa della droga, o per l’anoressia, o per il gioco d’azzardo. Siete qui, siamo qui per molto di più. Se siete qui solo per i problemi per cui siete entrati è troppo poco. Siamo qui per molto di più, per una grande cosa. Aiutiamoci a cercarla, insieme, e a scoprirla”.

Quello che Cattarina sente è un grido. E se c’è un grido, afferma, c’è anche chi lo raccoglie. C’è sempre un imprevisto, sostiene, rivolgendosi a un interlocutore sconosciuto a chi ascolta: “Questo vale soprattutto per te che hai sofferto, che non volevi venire in comunità, tu puoi chiedere di più, sperare di più, amare di più”.

Per questo chiede tanto, esige tanto, la sua è una comunità molto richiedente: “È giusto chiedere loro tanto, tutto. Possiamo chiedere di più perché il loro cuore è pieno. Pieno di infinito amore”. (D.T.)

 

Rimini, 21/08/2022 – 20,40
MEETING RIMINI, IL RICORDO DI DON PINO PUGLISI, UN MAESTRO CHE ENTRAVA IN EMPATIA CON I GIOVANI

“Don Pino Puglisi aveva deciso di studiare alle Magistrali perché lui fondamentalmente era un educatore, era capace di ‘tirare fuori’ dall’altro il senso ultimo della vita, che in lui coincideva con quello di Cristo”. Con queste parole l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha ricordato al Meeting di Rimini il beato Pino Puglisi, a trent’anni dall’omicidio del avvenuto per mano mafiosa il 15 settembre 1993.
Nel suo intervento l’arcivescovo di Palermo ha ripetuto l’ammonimento fatto il 9 maggio 1993 dall’allora papa Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi, quando gridò ai mafiosi “convertitevi”. Un messaggio ripetuto, con altri toni, da Francesco cinque anni quando disse “fratelli mafiosi convertitevi, se continuate così accumulerete la peggiore delle vostre sconfitte”. “Lo specifico dei cristiani – ha spiegato mons. Lorefice – è che dobbiamo conservare le stesse viscere di misericordia del Signore, dinnanzi alla sofferenza e all’oppressione non solo ci indigniamo ma ci coinvolgiamo. E ci coinvolgiamo con tutti quelli che sono ancora capaci di avere viscere di misericordia. Questo è il compito che il papa affida alle comunità cristiane di Palermo e a tutti”.
Nella sua testimonianza Antonio Balsamo, magistrato, autore di ‘Mafia fare memoria per combatterla’, ha detto che “Puglisi stabiliva un dialogo profondo che si costruiva sull’amicizia e sulla fiducia reciproca: era capace di mettere in pratica la teoria dell’empatia che consisteva nel mettersi ‘da pari a pari’ con i giovani con cui entrava in contatto, nel capirli in profondità, nello spingersi a guardarsi dentro e nell’indurli a spendersi per la società”.

“Don Pino – ha aggiunto il magistrato – viene colpito da Cosa Nostra perché si vuole spezzare il suo disegno di risanamento morale e sociale che passa attraverso la mobilitazione delle migliori energie della società civile, lo stesso lavoro intrapreso da persone come Piersanti Mattarella e Salvatore Pappalardo che distruggeva dalle fondamenta il consenso sociale della mafia proprio nelle zone più difficili di Palermo. Un sorriso che aveva una portata rivoluzionaria”. (PT)

 

Rimini, 21/08/2022 – 20,50
MEETING RIMINI: SERGIO EMIDIO BINI, FRIULI VENEZIA GIULIA: “BISOGNA CREARE I VERI STATI UNITI D’EUROPA”

‘Europa degli Stati o Europa delle Regioni?’. Alla domanda che anima l’incontro dell’edizione 2023 del Meeting di Rimini dedicato alle due tensioni – sovranazionalità e regionalismo – contenute nella Costituzione della Repubblica Italiana, l’assessore alle Attività produttive e turismo regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, risponde evidenziando ciò che non ha funzionato.
“Il PNRR – ha denunciato Bini – è il classico esempio di come le cose non devono essere fatte, ovvero bypassando le Regioni”. E se “da una parte c’è la necessità di una catena più corta, non troverei nessuno scandalo nella possibilità che l’Europa e le Regioni interloquiscano direttamente tra loro”.
Da qui ai prossimi anni, avverte, ci aspettano sfide fondamentali. Il cambiamento epocale che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti “e l’Europa e l’Italia sono realtà piccole in confronto al mondo. Senza cambiare le regole attuali resteremo un vaso di coccio”. Invita a creare i veri Stati Uniti d’Europa con un presidente vero, un governo vero “dove non ci si occupi solo di come distribuire le mele e le arance ma di politica estera vera e della difesa comune vera. Guardate che figuraccia stiamo facendo con la Guerra in Ucraina: uno fa una cosa, uno fa l’altra. Non funziona. È chiaro che saremo esclusi dalle scelte strategiche globali”. L’invito è ad avere il coraggio di osare. (AC)

 

Rimini, 21/08/2022 – 21,00
MEETING RIMINI: MEZZANZANICA: IN AUMENTO IL TASSO DI OCCUPAZIONE, RISULTATO MAI RAGGIUNTO NEGLI ULTIMI 20 ANNI

“Il tasso di occupazione era del 58% nel periodo pre-Covid, del 60,1% nel 2022 e del 61,5% nel primo semestre del 2023. Si tratta di un risultato mai raggiunto in Italia negli ultimi 20 anni. Questo indica che sta aumentando la partecipazione al mercato del lavoro”. Ad illustrare i dati, provenienti da una ricerca promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà, è Mario Mezzanzanica, professore di Computer Science and Engineering, dell’Università Milano Bicocca, secondo cui “coloro che hanno un titolo di studio fino alla licenzia media hanno un tasso di occupazione del 29% che sale al 43,5% per chi è diplomato e al 53,6% per chi ha una laurea o una specializzazione post-laurea”.
Parlando dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, Mezzanzanica ha sottolineato come “il dato è in diminuzione negli anni”. “Sono circa 1 milione e 600mila i giovani tra i 15 e i 29 anni, nel nostro Paese, che non studiano né lavorano”. “La crisi maggiore riguarda il Sud e le Isole (30%) mentre nel Nord del Paese è intorno all’11-12%”, ha concluso il docente.
Sul tema del lavoro e dell’occupazione è intervenuta anche Marina Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Si deve parlare di salario adeguato e giusto. Si deve fare davvero una lotta al lavoro povero, che deve essere inteso anche come lotta al sommerso e al caporalato”.

 

Rimini, 21/08/2022 – 21,10
MEETING RIMINI: PAMMOLLI, STATO-REGIONE UNA DIALETTICA PREZIOSA

“È naturale che le regioni chiedano molto e lo Stato tenga conto anche dei vincoli macroeconomici” nel Paese. “Questa è una dialettica che c’è sempre stata. L’unica osservazione che faccio è che in questa dialettica, più che mai oggi dopo il Covid, e in questa situazione complessiva del Paese, deve esserci una stella polare che è la compostezza istituzionale e la consapevolezza del senso di responsabilità che tutte le parti devono portare sul tavolo non solo nelle azioni ma anche nelle parole”. Lo ha sottolineato Fabio Pammolli, professore ordinario di Economia e management, Politecnico di Milano, che ha tracciato una fotografia economica dell’Italia. “Il Paese ha un livello di spesa pubblica elevato – ha spiegato – e ha accumulato nel corso del tempo un livello di incidenza del debito pubblico sul Pil che è secondo solo a quello della Grecia a livello europeo. Questa situazione macroeconomica espone il Paese a una sfida della sotenibilità complessiva dell’insieme dei conti pubblici, a una sfida della crescita”. “Oltre a quella demografica – ha aggiunto Pammolli – l’Italia ha una seconda sfida, che è quella tecnologica”.

Da parte sua il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha assicurato un impegno da parte del governo di 8 miliardi di euro in più sulla sanità entro il 2025. “La pandemia ha dimostrato che non aver investito in salute è stato un errore perché la crisi sanitaria è diventata crisi economica e sociale”, ha aggiunto Schillaci in un messaggio inviato perché impossibilitato per motivi di salute a partecipare. “Questo governo ha dato subito un segnale aumentando le risorse del fondo sanitario nazionale: 8 miliardi in più sul triennio 2023-2025. Con la prossima legge di bilancio puntiamo a risorse aggiuntive al Fondo, che intendo destinare prioritariamente al personale sanitario”. (SS)

 

Rimini, 21/08/2022 – 21,25
AL MEETING RIMINI ANCHE INTELLIGENZA ARTIFICIALE, “NON E’ UN PERICOLO MA UN’OCCASIONE”

Intelligenza artificiale e inflazione non devono essere visti come un pericolo, ma come un’occasione per dimostrare la capacità del made in Italy di affrontare le sfide e di continuare a crescere. Lo hanno detto gli imprenditori al panel Accettare la sfida del cambiamento per crescere, al Meeting di Rimini, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
In Italia – ha detto Urso – mancano “i giovani e le competenze” e “mancano le competenze perché mancano i giovani”: per questo motivo “incentivare la natalità” è la strategia del governo Meloni e questo impegno si ripercuote in tutti i provvedimenti, compreso il taglio del cuneo fiscale. Il ministro ha ricordato che l’Italia è il secondo paese agricolo in Europa, dopo la Francia, e il secondo paese industriale dopo la Germania. Su entrambi questi settori si può migliorare, come su quello del turismo, nel quale può ambire a diventare primo. Ma qualcosa manca e Urso ha affermato: “Sappiamo quello che manca: mancano i giovani e le competenze. Mancano le competenze perché mancano i giovani. Perché da che mondo è mondo, le competenze nelle società e nelle famiglie dovrebbero portarle i giovani”.
Il presidente Fondazione Adapt, Francesco Seghezzi, ha ricordato che negli ultimi cinque anni la popolazione da età lavorativa è diminuita 750mila unità, l’età media dei lavoratori è aumentata da 38 a 44 anni, gli occupati con meno di 35 anni sono diminuiti di 3,6 milioni e i lavoratori con più di 45 anni sono cresciuti di 4,2 milioni. “In questo arco di tempo abbiamo completamente cambiato la struttura occupazionale italiana caratterizzandola da un invecchiamento della popolazione”.
“Le aziende – secondo Roberta Cocco, membro del CdA de Il Sole 24 ORE – devono prepararsi a quello che sta avvenendo. Come? Attraverso la capacità di decodificare le innovazioni: reingegnerizzare i processi anche attraverso l’intelligenza artificiale significa offrire un beneficio all’azienda, migliorare la produzione, analizzare che le varie componenti lavorino nel modo adeguato”. Ma per questo “occorrono competenze”. Su questo si è soffermato Marco Hannappel, presidente e AD di Philip Morris Italia e presidente Europa Sud-Occidentale di Philip Morris International, ricordando l’impegno alla formazione continua a tutti i dipendenti, dal momento in cui si viene assunti fino all’ultimo giorno di lavoro.
Antonio Gozzi, Presidente Duferco e Presidente Federacciai, ha messo in risalto la “capacità degli italiani di fare di necessità e virtù davanti ai problemi degli ultimi anni”, a cui nessuno era preparato, “alla pandemia, alla guerra in Europa e all’inflazione”. “Nelle difficoltà e nelle incognite dei cambiamenti – ha detto Gozzi – non possiamo non ancorarci alle grandi capacità del made in Italy, sconfiggere la paura dobbiamo essere razionali, analizzare i problemi e affrontare soluzioni praticabili”. (SS)

 

Rimini, 21/08/2022 – 21,30
MEETING RIMINI: JANNACCI, TESTORI, GABER. TRE GRANDI MILANESI CHE HANNO NARRATO LA PERIFERIA

“Un giorno come un altro/la gente passa e va/e la città non lo sa”. Le parole di Jannacci sono cantate da Andrea Mirò che suona a occhi chiusi il pianoforte sul palco di Sala Neri, al Meeting dell’amicizia fra i popoli. È lei, musicista, ad aprire l’incontro su Jannacci, Testori, Gaber.
Tre grandi milanesi che hanno narrato ‘la periferia’. Negli anni dal 1950 al 1970 l’esportazione, il Pil, l’emigrazione interna, erano in crescita esponenziale. Massimo Bernardini, giornalista moderatore dell’incontro, sottolinea: con il boom edilizio era arrivato anche il boom delle periferie.
Giuseppe Frangi, giornalista (Casa Testori Associazione culturale), racconta che Testori in periferia ci era nato, a Novate, seppure in una famiglia borghese, difatti il padre lo avrebbe voluto nell’industria tessile di famiglia. Lui, invece, attraversava la periferia immedesimandosi nei suoi abitanti. Per riuscirci meglio, scriveva nei bar. Diceva che quella che raccontava non era una storia minore: ‘Il fabbricone’ è un suo testo, in Sala Neri lo legge dal vivo l’attore Michele Maccagno.
Paolo Jannacci ricorda l’amicizia tra il padre e Gaber che, rivela Bernardini, “oggi sono vicini anche nel cimitero monumentale”. Paolo, prima racconta che il fatto più rilevante per Jannacci era essere medico (ha tenuto l’ambulatorio tutta la vita), aiutare le persone, soprattutto “si sentiva più pronto verso questa popolazione sempre relegata in difetto”. Poi si mette al piano, anche lui musicista a tutto tondo, in completo a giacca chiaro e ‘scarpe da tennis’, e interpreta alcune canzoni dove il padre aveva messo in musica l’amore verso quell’umanità povera che vedeva. (DT)