Le mostre del Meeting 2023 scendono in pista

Dicembre 2023
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È un fenomeno quasi carsico quello delle mostre itineranti del Meeting. Tanto sono evidenti e centrali le mostre durante la manifestazione, amatissime dal nostro pubblico, tanto sono discrete e (apparentemente) poco vistose, una volta convertite in una forma adatta alla presentazione nelle sedi di associazioni, comunità, scuole, istituzioni. Eppure proprio come un fiume carsico le vediamo affiorare dove meno te lo aspetti, in tutto il territorio nazionale, a formare una trama che copre tutte le regioni. E con il passare degli anni si allarga sempre più la cerchia dei promotori e anche il numero di mostre circolanti, in particolare nel 2023, un anno da record.

La prima delle mostre presentate al Meeting 2023 a rompere il ghiaccio è stata in ottobre a Rho (MI) “Da solo non basto - In viaggio con i ragazzi di Kayròs, Portofranco e Piazza dei Mestieri”. E non a caso. È un’esposizione che vede i giovani come protagonisti, ha un impianto innovativo e può essere proposta in forma “light” (anche come costi) nelle scuole, perché tra giovani ci si possa incontrare sulle questioni cruciali della vita, che emergono proprio negli anni dell’adolescenza: perché sono al mondo? E come posso essere felice anche in una situazione controversa e contraddittoria?

Per tutto il periodo delle festività natalizie si potrà visitare la mostra “Il gusto del quotidiano - Lavoro e compimento di sé da San Benedetto ad oggi”, promossa da Cdo Agroalimentare, alla sua prima “uscita”. Sarà proposta all’Ospedale Civile “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone per iniziativa della diocesi di Concordia-Pordenone. E c’è già una manifestazione di interesse per Trento a fine gennaio.

Battesimo in forma itinerante anche per “La grande inquietudine - Péguy e la città armoniosa”, curata da Ubaldo Casotto e promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro, in collaborazione con la Fondazione Censis. Sarà visitabile dal 12 al 18 gennaio a Lentate sul Seveso, in Brianza, nella sede di Artwood Academy. L’Academy ha contribuito al progetto della mostra realizzando per il suo allestimento al Meeting, la sedia in legno, simbolo per Peguy del lavoro ben fatto.

Debutto infine a Brescia per “Il medico del popolo. Vita e opera di José Gregorio Hernández”. Sarà alla Fondazione Poliambulanza da metà febbraio. Una location molto adatta per una mostra che racconta la storia di un beato ma anche di un medico che formò una scuola di ricercatori importante nella medicina venezuelana.

Prima uscita anche per “Azer l’impronta di Dio - Un monastero nel cuore della Siria”, che attraverso video, interviste, testi e foto racconta lo stupore per la straordinaria vicenda di alcune monache trappiste di un monastero siriano e l’amicizia imprevedibile, nata con persone ed esperienze di progettisti, donatori, ong, Avsi e Banco Building di Milano. Anche in questo caso, come dietro ogni mostra del Meeting, c’è una storia da raccontare. È la storia delle monache Benedettine di via Bellotti a Milano, una presenza silenziosa e storica (sono a Milano dal 1892 con l’arrivo da Arras di alcune monache costrette all’esilio dai decreti di soppressione dei monasteri di Francia). Quando l’Associazione Charles Péguy ha raccontato loro della mostra di Azer, subito, con entusiasmo, le monache hanno offerto il loro monastero quale sede per ospitare la mostra, una specie di gemellaggio tra due esperienze monastiche vicine nel cuore anche se lontane geograficamente. “Azer l’impronta di Dio” promette bene comunque, visto che dopo la tappa milanese si trasferirà subito in una parrocchia del centro di Udine.

Un vero fenomeno invece la mostra “Sub tutela Dei - Il giudice Rosario Livatino”, a cura di Libera Associazione Forense, Centro studi Rosario Livatino e Centro culturale Il Sentiero. A partire da settembre 2022 ha avuto da subito un boom di prenotazioni, venendo proposta in oltre 70 città e rendendo necessaria la realizzazione in quattro copie: per i prossimi slot liberi occorre attendere la fine di aprile. Questa esposizione inoltre è giunta in luoghi in cui le mostre del Meeting non erano mai entrate, soprattutto nelle aule dei Tribunali. Magistrati e avvocati hanno “adottato” il giovane collega siciliano elevato all’onore degli altari, che pagò con la vita le sue innovative indagini antimafia.

Difficile peraltro non cogliere la straordinarietà dell’impatto di questa mostra. Non solo per il popolo del Meeting ma in molti altri contesti, soprattutto legati al mondo giuridico, Livatino si è affermato come un testimone vivo senza che ciò fosse stato minimamente pianificato, per l’attrattiva che ha suscitato in chi ha voluto conoscere la sua storia. «È l’attrattiva», commenta Alessandra Vitez, responsabile delle mostre del Meeting, «che nasce dallo stupore di fronte a un uomo che ha vissuto intensamente il lavoro e i rapporti, generando una bellezza e una certezza di vivere all’altezza dei desideri del proprio cuore, dentro una circostanza drammatica, anzi almeno apparentemente tragica. Moltissimi, soprattutto giovani, sono stati colpiti dal suo modo di guardare la vita, i rapporti, il lavoro».

È impressionante oltretutto scoprire che la prossima tappa di “Sub tutela Dei” sarà la parrocchia di San Paolo Apostolo di Caivano, nell’hinterland di Napoli, di cui è parroco don Maurizio Patriciello, il prete della Terra dei Fuochi. La località è tristemente conosciuta da tutti per le violenze continuative, ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni da parte di un branco di ragazzi, quasi tutti minorenni. Un caso esploso nel settembre dell’anno scorso. Che messaggio darà la disarmata testimonianza di Rosario Livatino in quel contesto? E quale sarà l’impatto, pochi giorni dopo, della stessa mostra, quando verrà allestita nel Tribunale di Napoli per iniziativa della Libera Associazione Forense? A completare la triade di appuntamenti, la mostra è attesa anche nel Santuario di Pompei dal 3 al 10 febbraio. Sarà inaugurata all’arcivescovo Tommaso Caputo ed è attesa la presenza anche del Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri.

A ulteriore testimonianza del “carsismo” delle mostre itineranti segnaliamo “Il cielo vive dentro di me - Etty Hillesum” a Forlì dal 20 al 31 gennaio, promotore il Centro Culturale Don Francesco Ricci – La Bottega dell’Orefice. Proposta al Meeting 2019, nelle settimane successive aveva ricevuto varie prenotazioni, bloccate poi dall’epidemia di Covid-19. Ora a distanza di quattro anni ritorna, proponendo la vicenda di questa ragazza ebrea olandese, una testimone credibile e vera di cosa significhi vivere la bellezza della propria umanità in situazioni tragiche e contraddittorie nel contesto di un mondo lacerato dalle guerre.

Ultimo nota bene sulle mostre disponibili dell’edizione 2023: oltre a quelle già citate, sono in pista anche “Dono e risorsa - Le sfide dell’energia” e “Il cavallo rosso di Eugenio Corti - Le prove della storia, il lievito della vita”. I riferimenti per le prenotazioni sono info@meetingmostre.com e 0541-728565, ma c’è da credere che non passeranno molti giorni prima che escano dai magazzini di via Pietrarubbia a Rimini per iniziare il loro viaggio lungo la Penisola. «L’augurio», è il commento di Alessandra, «è che tutte le mostre del 2023 possano, nei luoghi in cui verranno esposte, diventare un punto di lavoro e di paragone che apre a uno sguardo sulla realtà interessante e pieno di gusto».