Investire in educazione oggi vuol dire scommettere sull’alleanza scuola-lavoro

Agosto 2021
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L’incontro “Investire in educazione oggi vuol dire scommettere sull’alleanza scuola – lavoro” è stato introdotto da Stefano Bolognini, che ha provocato gli ospiti citando Mario Draghi, intervenuto al Meeting del 2020. L’ex presidente della BCE in quell’occasione sottolineò l’esigenza di investire sui giovani, cioè sull’educazione, atteso che l’Italia, dopo i momenti di crisi, si è risollevata ed è cresciuta perché ha investito nella scuola.
Stefano Bolognini, Assessore Giovani e Comunicazione della Lombardia, ha descritto le conseguenze del debole investimento in materia educativa, quali, ad esempio, una forte dispersione scolastica ed il penultimo posto dell’Italia, quanto a laureati, in Europa. I modelli positivi, attualmente esistenti, sono da prendere a riferimento per un proficuo investimento.
Prosegue Gabriele Toccafondi (deputato al Parlamento Italiano, Italia Viva) riprendendo l’idea e indicando, come modello positivo, l’esperienza di don Milani, per il quale la scuola doveva accompagnare i ragazzi in un percorso di conoscenza di sé e di apertura alla realtà.
 
Giorgio De Rita, Direttore CENSIS, introduce, invece, il tema dell’immaginazione di nuovi spazi, vale a dire di luoghi in grado di ospitare fisicamente il deposito dei valori provenienti dalle precedenti generazioni ed i migliori progetti educativi. Le strutture scolastiche attuali, per un terzo, sono ubicate in edifici adattati a scuola; la metà di essi sono senza agibilità o costruiti oltre 60 anni fa.

Paolo Lattanzio, deputato PD, riprendendo un passo del recente intervento del Presidente Mattarella, ha sviluppato l’idea delle “no cognitive o character skills”, cioè di quelle abilità personali che influenzano la capacità di lavorare o interagire con gli altri, poco considerate dall’attuale sistema di valutazione.
Il presidente del DISAL Ezio Delfino, sostiene che sia necessario rivedere la governance del sistema scolastico, inquadrando il tema della libertà di educazione in un rafforzamento dell’autonomia, in senso interdipendente, relazionale (che dialoghi con altri soggetti) e solidaristico (alleandosi con realtà territoriali).
La conclusione è stata lasciata ad un esempio di best practice, in un video proveniente da Palermo e visibile nella mostra Alleanza Scuola Lavoro: la preside di un Istituto Tecnico (Battaglia) si è mossa, durante il lockdown, come un manager, consentendo ai ragazzi di tornare a scuola, in presenza.