Chi siamo
Vicino oriente anno 2000: spariranno i cristiani?
‘La presenza cristiana nei Paesi in cui ha avuto origine è ad una svolta: tra il fenomeno, aggravatosi in questi ultimi decenni, dell’emigrazione, e l’antico problema dell’emarginazione, si rende necessario un nuovo impulso per la rinascita del cristianesimo nel medio Oriente, impulso che può scaturire soltanto da un movimento di missione, sostenuto dai cristiani d’Europa. L’esposizione avrà un percorso, ritmato da dossier fotografici, pannelli didascalici, riproduzioni plastiche e preziosi reperti, mirante ad evidenziare i segni ed i dati statistici della presenza cristiana nei Paesi del vicino Oriente, termine considerato dai curatori più consono a definire l’area rispetto a “medio Oriente”, in quanto sia geograficamente che storicamente restituirebbe l’originale valore ai vecchi legami che unirono, dalla nascita di Cristo in poi, quella regione all’Europa. A pochi mesi da un conflitto che ha minacciato di pesare notevolmente sul clima di antichi rancori e sfiducia caratterizzante quella zona del pianeta, diventa fondamentale riscoprire come invece quelle terre, che accolgono come arcaici simboli di prestigio i sette patriarcati più antichi della cristianità, nati dalla primissima predicazione degli apostoli, rappresentino un tesoro di culture da difendere tenacemente ed un mosaico di popoli a cui si deve consentire una pacifica convivenza. Che cosa chiedono i cristiani di Terrasanta? Che il mondo comprenda che la Chiesa è minacciata nella sua stessa esistenza. La rassegna riminese, nella speranza di una sensibilizzazione al drammatico problema e con l’intento di rilanciare il grido d’allarme di Paolo VI affinché la Terra Santa non diventi un museo, prende per mano il visitatore e lo conduce nel vicino Oriente a conoscere quei cristiani, la loro attuale distribuzione, le vestigia storiche che ne rendono ancora oggi affascinante l’incontro. Per non ridurre la visita ad un esotismo museale, il percorso si propone di provocare l’impatto con i luoghi e gli eventi, le persone e le contraddizioni della Turchia e di Cipro, della Siria e dell’Egitto, della Giordania e dell’Armenia, del Libano, dell’Iraq e infine della Palestina e di Israele, come un iniziale pellegrinaggio che invita ciascuno ad andare in Terra Santa a ripercorrere la strada che da Cristo s’incontra con l’uomo.’