Fedor Dostoevskij. La vita e le opere

 

‘E’ la grande mostra del Meeting, in una edizione in cui è lo stesso Dostoevskij a prestare il titolo e l’impronta. “Tutta la legge dell’umana esistenza sta solo in questo: che l’uomo possa inchinarsi all’infinitamente grande” scrive lo scrittore. La vita e l’opera di Dostoevskij testimoniano drammaticamente l’iter spirituale di un uomo che, giorno dopo giorno, si trovò a dover lottare contro il dubbio e l’incredulità in una ricerca tormentata, ma non per questo meno appassionata, dell'”infinitamente grande”. Infatti, come disse lo stesso Dostoevskij, “il problema che per tutta la vita, coscientemente o incoscientemente, mi ha tormentato, è quello dell’esistenza di Dio”: la storia della sua vita è la storia di questo tormento e di questa ricerca. Il punto d’approdo continuamente riscoperto, sofferto e contemplato (proprio come nelle icone, dove la contemplazione del Mistero diventa ulteriore e sempre più profonda immersione nel Mistero stesso) è la persona di Cristo, che per Dostoevskij rappresenta un punto di riferimento e un interrogativo continuo, rispetto a tutti i problemi, gli eventi e le drammatiche situazioni dell’esistenza personale e sociale. L’idea centrale della mostra è ripercorrere la vita di Dostoevskij, leggendone il percorso interiore che, in un’epoca di crisi religiosa e culturale, recupera le fonti della tradizione cristiana e la rivive drammaticamente nell’ opera artistica. Sono esposti oggetti personali appartenuti a Dostoevskij, i manoscritti e le prime edizioni dei suoi libri, litografie e foto d’epoca, quadri e icone che accompagnarono la sua creatività e ispirarono il suo genio. Vi compaiono inoltre una ricchissima documentazione fotografica e la ricostruzione degli ambienti cui è legata la vita di Dostoevskij, dal penitenziario agli androni della Pietroburgo notturna e nebbiosa, fino alle mura candide del monastero cui Dostoevskij approdò in uno dei momenti più drammatici della sua vita (a pochi giorni dalla morte del figlioletto Alesa), e a cui attinse la viva percezione della santità. Tra i curatori, la Fondazione Russia Cristiana e l’ Istituto di Letteratura Russa (Puskinskij Dom) dell’Accademia delle Scienze della Russia. Russia Cristiana si è costituita nel 1992 nell’ambito del quarantennale lavoro di padre Romano Scalfi, allo scopo di promuovere e divulgare studi e ricerche di carattere teologico, filosofico, liturgico e artistico sui paesi dell’Est Europa e in particolare sulla Russia. La Fondazione ha sede a Milano e a Seriate. L’Istituto di Letteratura Russa, che ha sede a San Pietroburgo, è sorto nel 1905 come museo dei manoscritti e dei materiali riguardanti la vita e l’opera artistica di Aleksandr Puskin. Possiede amplissime collezioni di manoscritti, documenti, opere d’arte, materiali fotografici e audiovisivi sulla storia della cultura russa dal Medioevo ai giorni nostri. Tra le personalità di maggior spicco dell’Istituto, l’accademico Dimitrij Lichacev, noto in tutto il mondo per le sue ricerche sul Medioevo russo. Fanno parte del comitato scientifico della mostra, Lada Ivanova Buio, Anna Vladimirovana Labedkova, Valentina Sergeevna Loginova, Aleksandra Grigofevna Mamaeva, Larisa Germanovan Mironenko, Elena Rudol’fovna Obatnina, Margarita Valerianovna Rodjukova coordinati da Irina Aleksandrovna Snagovaja.’

Data

24 Agosto 1997 - 19 Ottobre 1997

Edizione

1997
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting