Sulle orme di Telemaco

Redazione Web

UNA RIFLESSIONE SULLA PATERNITÀ IN VORREI ESSERE FIGLIO DI UN UOMO FELICE, IL MONOLOGO DI GIOELE DIX.

 

Rimini, 21 agosto – È possibile ridere, commuoversi, riflettere, attraversando la letteratura di otto secoli fa e ritrovandoci le parole, i drammi, l’esperienza più intima che ci caratterizza oggi? Come può un personaggio creato dalla cultura orale della Grecia arcaica incarnare le cose che si agitano dentro di noi? È la sfida che affronta Vorrei essere figlio di un uomo felice, monologo di e con Gioele Dix (produzione Giovit), in scena oggi, mercoledì 21 agosto, alle 21.45 all’Auditorium Intesa Sanpaolo B3, ispirato ad un progetto andato in onda con successo sui Rai 5, ripreso e attualizzato per andare in scena sui palcoscenici in versione rinnovata e arricchita.

Telemaco, il figlio di Ulisse che non ha mai conosciuto suo padre e che parte per cercarlo, è in qualche modo ciascuno di noi: un figlio che deve conquistare sé stesso, diventare l’uomo che è destinato ad essere. Per farlo, ha bisogno di conoscere colui da cui proviene. Non è solo questione biologica o biografica. Per poter crescere, essere generato oggi, deve sapere da chi è stato generato all’origine. Nel suo originale, esilarante viaggio attraverso i sorprendenti territori della letteratura antica, in cui vengono incastonati come perle preziose personalissimi ricordi d’infanzia, Gioele Dix si interroga sul significato dell’essere figli e dell’essere padri, sulla difficoltà, la bellezza e comunque la vitale necessità di questo rapporto costitutivo. Tutti noi, padri o figli, magari l’uno e l’altro insieme, possiamo così scoprirci protagonisti della nostra personale Telemachia.

 

(T.G.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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