Scuola ed impresa: quando la formazione dei ragazzi è un “gioco” di squadra

Redazione Web

Rimini, 21 Agosto – «Quanto è utile per l’impresa il rapporto con la scuola?». È con questa interessante domanda che Emmanuele Massagli, presidente Adapt, ha aperto l’incontro “Innovazione tecnologica per competere: una nuova sfida per scuola ed imprese”, che si è tenuto in Arena Cdo for innovation D3.

Giovanni Desco, dirigente ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna, ha subito sottolineato l’utilità innegabile che questo rapporto, recentemente riscoperto in Italia, ha per la scuola specie se connesso al tema dell’innovazione. «La scuola» ha ricordato Desco «è definita come un centro di ricerca, chiamata ad elaborare un pensiero originale, dunque un’innovazione». Ed in questa sfida interessante, ma certamente complessa, sono necessarie delle alleanze. Quella con l’impresa ne è l’esempio. Da questo sistema di collaborazione infatti è facile immaginare come nascano interessanti innovazioni che possano portare un beneficio anche alla comunità. A sostegno di questa tesi, l’esperienza positiva che ha illustrato Margherita Rabaglia, messa in atto nell’ Istituto Carlo Emilio Gadda di Fornovo di Taro, di cui è direttrice.

E se il beneficio per la scuola è innegabile, Franco Bercella, general manager Bercella, ha spiegato come anche le imprese ne escano chiaramente avvantaggiate. «Le aziende devono investire su questo sistema. L’attività che i ragazzi svolgono non deve essere considerata un lavoro a basso costo. Bisogna ricordare che il futuro dipende dai ragazzi, che devono essere motivati da chi è dentro l’impresa». Secondo Bercella è fondamentale «che i giovani siano seguiti tanto dalle scuole quanto dalle imprese nel processo formativo: devono capire cos’è l’azienda e cosa saranno chiamati a svolgere. Sono necessari ragazzi motivati che sappiano cosa fare nel momento in cui entreranno in contatto con il mondo del lavoro. E sempre dal lato delle imprese, Marco Beltrami, hr manager Dallara, ha sottolineato anche l’importanza della collaborazione tra aziende e territorio «che possa portare la relazione scuola-impresa ad avere un’attenzione sempre maggiore».

A conclusione dell’incontro, Massari ha evidenziato la necessità, anche in relazione al grave problema della disoccupazione giovanile, di «riscoprire l’integrazione scuola-lavoro in un’ottica educativa». Come si può facilmente intuire infatti, un ragazzo integralmente formato è un ragazzo che più facilmente potrà trovare lavoro. Ed in quest’ottica di formazione a 360 gradi i ruoli centrali non possono che essere ricoperti della scuola e dall’impresa: la prima dal punto di vista teorico, la seconda dal punto di vista pratico.

 

(G.C.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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