Sacro e avvenimento della Fede

Press Meeting

Claudio Grotti, docente di storia della filosofia nelle scuole superiori, ha introdotto gli interventi di Julien Ries, storico delle religioni, e di Luigi Negri, docente di Storia della Filosofia e Introduzione alla Teologia preso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
L’intervento di Ries ha toccato due tematiche storiche: le tappe della formazione della coscienza religiosa, e le tappe della Fede.
La coscienza religiosa muove i primi passi insieme alla comparsa dei primi segni di intelligenza e ragione nei primitivi che erano in grado di produrre utensili e di immaginarne. Da allora è scaturita la formazione di vari pensieri compiutamente religiosi tra cui quello ebraico e poi quello cristiano.
La fede ha inizio con Abramo, che ha creduto totalmente alla promessa di Dio di una discendenza infinita, e ha accompagnato l’uomo fino a Pietro che ha per primo ha professato la fede cattolica. Ries, che da diciassette anni partecipa al Meeting, ha poi affermato che oggi siamo nell’età della fede successiva alla Pasqua, quella in cui chi crede non vive una fede da spettatore, ma segue le parole dei testimoni.
Negri ha tenuto una lezione più filosofica, partendo dalla considerazione che i duemila anni del Cristianesimo sono gli anni più belli della storia del Sacro e raggiungendo il cuore del problema con l’affermazione che non è possibile concepire l’uomo senza il nesso con il Sacro, il nesso con il Mistero. Richiamando il pensiero di Agostino e Tommaso, Negri ha affermato che l’uomo è apertura al Mistero, è il naturale desiderio di vedere Dio. Fare l’ontologia dell’uomo è dunque fare l’ontologia del Mistero.
La modernità invece vede invece la religione come una patologia della ragione. Questo giudizio sulla modernità è stato proposto con l’aiuto di De Lubac: la nostra età è vittima di una concezione che ha voluto costruire un mondo senza Dio, e noi ci accorgiamo che di conseguenza è costruito contro l’uomo.

M.S.
Rimini, 24 agosto 2004