Quando la scuola è vita

Press Meeting

Charles Glenn, insigne esponente della Boston University (Professor of Education, Administration, Training and Policy Study), è intervenuto oggi all’incontro-dibattito su un argomento tra i più cari al Meeting, il rapporto tra scuola ed educazione. Educazione e libertà hanno un legame molto stretto, come è stato spiegato. Non c’è vera educazione senza libertà. Insieme a lui Franco Nembrini, Presidente della Compagnia delle Opere Educative – moderatore – e don Giorgio Pontiggia della Fondazione Sacro Cuore.
Gli interventi sono stati preceduti dalle domande introduttive di giovani ed insegnanti. Glenn ha smantellato uno dei miti principali delle moderne società democratiche, quello della neutralità: la pretesa cioè di educare senza trasmettere alcun riferimento certo, alcuna esperienza che renda possibile a chi deve essere educato un pieno confronto con chi ha il compito di educare; tutto questo, secondo l’accademico bostoniano, non è educazione. Quando si nega alle famiglie la libertà di scegliere il tipo di scuola dove mandare i propri figli, o quando si nega alle scuole stesse la possibilità di darsi una propria connotazione, non si riesce ad educare davvero. La scuola di Stato, omologata, asettica, uguale per tutti, non è una vera risposta ai timori di un supposto “indottrinamento”. La democrazia si difende promovendo il pluralismo dei punti di vista, la diversità di caratteristiche. Il mito della neutralità, che impedisce tutto questo, diventa allora violenza.
Pontiggia ha chiarito il legame fra educazione e libertà ed il concetto di cultura. Scuola ed educazione non coincidono: la scuola, per don Giorgio, non deve educare, ma dare la libertà di essere educati, ossia di arrivare alla migliore consapevolezza di sé. Identificare scuola ed educazione significa accontentarsi di una semplice formazione pratica, quella delle cosiddette “competenze”. La cultura è coscienza critica e sistematica dell’ esperienza. Ad esempio, non basta sapere che l’acqua è costituita da idrogeno e ossigeno, conoscere la formula H2O; bisogna innanzitutto sapere che l’acqua serve a vivere, a dissetarci, e che per dissetarci abbiamo proprio bisogno dell’acqua, cosa di cui facciamo esperienza. Senza libertà non c’è nemmeno cultura.
Nembrini ha concluso con l’auspicio che la nuova riforma della scuola non si distacchi nel corso dell’iter dei decreti d’attuazione, dagli obiettivi originali.

R.S.

Rimini, 24 agosto 2005