Presentazione del libro: “Riscoprirsi uomo”. Storia di una coscienza

Press Meeting

Nel presentare il libro di Massimo Caprara (ed. Marietti), Alberto Savorana ha definito l’autore un protagonista del nostro tempo, sempre in lotta contro la pretesa di essere arrivati: “In Caprara si attua il titolo del Meeting”.
Roberto Fontolan, che nel libro svolge il ruolo di intervistatore, ha ricordato le serate passate con l’autore e un gruppo di suoi giovani amici; momenti in cui il libro prese corpo sgorgando dalla memoria dell’ex segretario di Togliatti.
Caprara, reagendo alle domande di Savorana, ha parlato proprio del suo percorso nel riscoprirsi uomo: una strada lunga e dolorosa in cui il suo essere comunista a contatto con i vertici nazionali ed internazionali del movimento operaio si è sempre accompagnato ad incontri che in qualche modo hanno preparato la sua conversione. Così si viene a sapere di quando nel 1948 un sacerdote si presentò a Botteghe Oscure, sede del PCI, per benedire gli uffici e di come lui acconsentì:: un fatto che oggi Caprara rilegge come un rinnovarsi del suo Battesimo. Di Togliatti ricorda i tratti disumani, senza odio ma senza assolverlo, così come dice di non assolvere il proprio passato. Ricorda il ruolo importante di sua madre, profondamente cattolica, “infatti non mi ha mai votato!”. Ma soprattutto ricorda le parole con cui don Giussani bollava il comunismo come conservatore e affermava essere Cristo la vera rivoluzione. Continuando non si è sottratto al polemizzare con gli attuali eredi del PCI, ha bollato come massacratore Che Guevara e ha affermato che bisogna essere contro il comunismo e con Cristo.
Visibilmente commosso, ha definito “Riscoprirsi uomo” il libro della maturazione, “dedicato a voi popolo del Meeting”.
L’incontro si è concluso con le parole con cui don Giussani ha accolto l’opera di Caprara: “Questo titolo esprime tutto quello che noi da sempre abbiamo suggerito”.

G.C.
Rimini, 24 agosto 2004