Per continuare un incontro. Dialogo con Elena Sabbi

Redazione Web

Per continuare un incontro. Dialogo con Elena Sabbi
Aspettando nel 2026 un nuovo occhio, il Roman Space Telescope

Rimini, 24 agosto 2022 – Massimo Robberto, astrofisico, Space Telescope Science Institute, Baltimora, e Elena Sabbi, astrofisico, Space Telescope Science Institute, Baltimora, continuano l’incontro del 23 agosto “Una nuova finestra sullo spazio profondo”, incentrato sulle caratte-ristiche straordinarie del nuovo telescopio, messo in orbita a Natale 2021, JWST (James Webb Space Telescope). Questo telescopio lavora a -270° ed ha peculiarità come imaging a infra-rosso, specchi di berillio, rashfit.
Elena Sabbi descrive come la luce si comporti come un’onda e quella di un oggetto che si allontana si distenda e si arrossi, mentre se un oggetto si avvicina la luce tende al blu. L’analisi del comportamento delle galassie ha fatto capire che l’universo si sta espandendo, il valore rilevato si converte in tempo e quindi dal valore temporale si quantifica l’evoluzione di tale espansione. I temi scientifici di JWST sono: a) vedere quando si sono formate le prime galassie, vedere se si sono formati prima i buchi neri o le galassie; b) evoluzione delle galassie; c) for-mazione delle stelle; d) formazione dei pianeti all’interno dei dischi di polvere delle stelle come nella nebulosa di Orione.
La prossima missione sarà, nel 2026, quella di inviare il Roman Space Telescope, telescopio a infrarosso capace di indagare un campo molto più ampio di Hubble. È allo studio la multipla-zione di più telescopi nello spazio; la progettazione di tali opere è spesso molto in anticipo alla tecnologia che permetterà di attuarle. Robberto dice che nella natura e nell’universo c’è una forma vivente, l’uomo, che è in grado di chiedersi “Chi sono?”, una parte effimera dell’uni-verso, la voce del creato, che dà parola ai sassi, alle galassie e all’universo stesso. Vediamo le galassie allontanarsi perché l’universo è quadridimensionale, in pratica è una sfera che si espande, ma esse collidono anche, come ad esempio la galassia spirale più vicina a noi, il Sa-gittario, ha cominciato con polveri ed altro ad entrare nella nostra.
I manuali dei telescopi Hubble e JWST si aggiornano continuamente, ampliati dalle informa-zioni di una community che lavora oggi in maniera molto più fluida rispetto al passato, me-diante i social media.
(M.S.C.)

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