Mother Fortress: fede e speranza nella Siria martoriata

Sofia Bronzetti

Rimini, 24 agosto – In Arena Percorsi A2, Maria Luisa Forenza ha presentato Mother Fortress, il documentario che ha prodotto in collaborazione con Rai Cinema e il Ministero degli Esteri. Il film racconta il suo viaggio ad Aleppo dopo l’incontro casuale con madre Agnes a San Francisco, una madre badessa siriana che, insieme a monaci provenienti da tutto il mondo come Stati Uniti, Libano, Francia, Belgio, Portogallo, Cile, Venezuela, aiuta orfani, vedove, rifugiati cristiani e sunniti a sopravvivere durante il conflitto che dal 2011 ha devastato la Siria. Il suo monastero si trova al confine tra la Siria e il Libano, vicino alle terre occupate dall’Isis e da Al-Quaeda e dunque in un luogo tanto importante per il Medio Oriente quanto pericoloso. Concretamente, la missione di madre Agnes è fornire aiuti umanitari attraverso la distribuzione di cibo, medicine e vestiti.

Il volto sfigurato della Siria appare agli occhi del pubblico attraverso immagini suggestive di paesaggi a cui fanno da contrappunto le rovine della guerra e i racconti strazianti delle sue vittime. Forenza, dopo la proiezione del film, ha raccontato di come questo viaggio l’abbia profondamente trasformata. «A proposito del titolo del Meeting che parla di visione e di trasformazione», ha detto la giornalista, «questo video è stato per me un’esperienza non solo professionale ma soprattutto umana. Mi ha fatto vedere che in mezzo all’inferno esiste la possibilità di ritrovare il sacro, nei luoghi e nelle persone. È stata un’esperienza che ha coinvolto il mio corpo non solo come materia ma come energia. In questo film c’è stata la mente ma anche la partecipazione del cuore. Ho messo da parte il mio ego professionale per cogliere quello che c’era in quel mondo. Io, questo viaggio, lo considero un’esperienza spirituale: la Siria ha rafforzato, dilatato il mio io. Quando ti apri all’altro, l’altro ti arricchisce e ti trasforma, così come tu arricchisci e trasformi l’altro».

Ad aver colpito in primis la giornalista è stata senza dubbio la figura di madre Agnes, la “madre fortezza” (Mother Fortress, appunto) di questo luogo, baluardo della cristianità in Siria, che sembra essere stato dimenticato dal mondo intero. Forenza ha raccontato la forza instancabile di questa donna che, dopo vent’anni di clausura, ha trovato la sua missione nel mondo, ha fatto restaurare il monastero e, con lo scoppio della guerra, ha cominciato la sua straordinaria opera umanitaria. Il viaggio è stato inoltre un’occasione di incontro con le vittime del conflitto, che ha portato l’autrice del film a riflettere sul perdono: «Incontravo le vittime o i testimoni oculari di tragedie tremende ma non ho trovato rabbia e nemmeno lacrime in questo popolo. Che grande dignità il popolo siriano!».

 

(F.M.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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