La storia nell’ eternità. La Divina Commedia, il canto dell’ uomo che ritorna a Dio

Press Meeting

Anna Maria Chiavacci Leonardi, Docente di Filologia e Critica Dantesca presso l’Università di Siena, ha tenuto una lezione sulla Divina Commedia introdotta da Davide Rondoni, poeta e scrittore.
Dante è l’uomo in cammino, il suo percorso che è viaggio di pellegrino è il racconto dell’Opera. Questo pellegrinaggio, mosso dal desiderio, è stato il tema prevalentemente trattato dalla lezione della Chiavacci, arricchito di citazioni e spunti di paragone con altre opere di Dante.
Il desiderio che muove Dante è quello di tornare in patria, come nella vita (dove l’Alighieri è esule da Firenze), così nelle cantiche (dove la patria è il Paradiso). Il fatto che la storia, nella cultura cristiana, abbia un fine è una peculiarità che fa propria la tradizione dell’epos classico che parla dell’eternità.
La differenza tra la classicità, greca e romana, le religioni occidentali, e il cristianesimo, è il fattore Gesù, che ha dato volto e contenuto all’eternità desiderata dall’uomo.
Perciò il desiderio, che è il motore della vita, trova quiete solo in Dio, e il pellegrinaggio del desiderio trova fine solo in Paradiso.
Nella Commedia il desiderio, motivato dalla fede cristiana, si accompagna alla speranza, che anima il racconto e le emozioni dei salvati.
Desiderio e speranza sono dunque le direttrici oggi proposte per leggere la Commedia, l’Opera di Dante che, come ha ricordato la Chiavacci, è stato definito da Benedetto XV il più grande araldo della fede cristiana.

M.S.
Rimini, 27 agosto 2004