Il senso religioso nella civiltà occidentale

Press Meeting

Tema dell’incontro col Cardinale Marc Ouellet, Primate del Canada e Arcivescovo di Quebec, uno dei più importanti del ricco programma del Meeting 2004, “Il senso religioso nella civiltà occidentale”: ha introdotto e concluso l’appuntamento John Zucchi, Docente di storia presso la Mc Gill University.
Il cardinale Ouellet ha raccontato il suo percorso, contrassegnato da molte letture e importanti incontri, articolando la corposa relazione in tre parti: l’aspirazione al senso religioso della vita, nell’impegno di Dio, perché Dio sia tutto in tutti.
“Oggi si rifiuta il diritto di cittadinanza al cristianesimo nel preambolo della nuova Costituzione Europea. È un segno dei tempi per i cristiani e l’invito urgente”, ha detto il Primate del Canada, “a riprendere la testimonianza originaria. La verità del cristianesimo è innanzi tutto una persona, che interpella i testimoni”. Il cardinale Ouellet ha segnalato che il suo percorso deve molto a grandi personaggi come Agostino, Tommaso: il loro genio si trasmette anche in Luigi Giussani. “Ringrazio Dio”, ha detto il Presule, “per il carisma di questa persona illustre di cui ha fatto beneficiare la Chiesa e il mondo”. Il mondo contemporaneo ha perso punti di riferimento essenziali, è segnato dalla confusione antropologica e dal nichilismo. “Nonostante il contemporaneo oblio dell’essere”, ha detto il Cardinale, “sono rimasto alla domanda di Leibniz, ripresa da Heidegger: perché c’è qualcosa piuttosto che niente?. Il mio senso religioso si è articolato partendo da questa intuizione dell’essere”.
Nella seconda parte della sua relazione, il Primate del Canada ha ricordato che l’incontro con von Balthasar gli ha fornito nuovi lumi ed è stato decisivo nella sua vita: “Mi ha introdotto alla figura unica di Cristo, chiave della realtà totale”. Alla scuola cristologica del grande teologo svizzero, si è sviluppata la “visione drammatica” che fissa lo sguardo sull’impegno di Dio nel teatro del mondo: “Cristo è l’impegno di Dio”. Lo stupore davanti all’essere si è precisato e appuntato sulla croce gloriosa di Cristo, luogo della riconciliazione del mondo con Dio. “La nostra risposta – ha aggiunto il Cardinale – non si limita all’adorazione, ma si impegna a prolungare la testimonianza di Dio nella storia”. L’importanza degli Istituti secolari e dei movimenti ecclesiali “che apportano al mondo di oggi il senso religioso della vita”, la sfida lanciata dall’attuale società secolarizzata e la necessità di una nuova evangelizzazione, la fondamentale testimonianza di Giovanni Paolo II, sono stati altri temi toccati dalla relazione.
Nella terza parte del suo intervento, il Primate del Canada ha parlato anche della famiglia, del matrimonio e della vita consacrata nel contesto della “prospettiva antropologica del dono di sé”. Ha segnalato che, in tema di senso religioso, alla intuizione mistica ed alla fondamentale dimensione razionale l’opera di Giussani aggiunge la dimensione pedagogica. Ed ha concluso con un apprezzamento ed un augurio alla manifestazione internazionale di Rimini: “questa grande assemblea che fa crescere l’unità e la pace fra i popoli. Lunga vita al Meeting di Rimini”.

V.C.
Rimini, 25 agosto 2004