Il plasma sociale. Dialogo con un fotografo

Redazione Web

Il plasma sociale. Dialogo con un fotografo
Incontro con Gus Powell

Rimini, 22 agosto 2022 – Svariate le occasioni di incontro che il Meeting offre con Gus Po-well, nome tra i più celebri della fotografia internazionale. Dopo il dialogo che lo ho visto protagonista con Joel Meyerowitz, mentre è allestita in Fiera la sua personale dal titolo “Fa-mily car trouble”, il grande artista visuale è stato protagonista all’Area Scienza Pad. C1 di un incontro col pubblico a cura delle Associazioni Euresis e Camplus.
Un’occasione, ha sottolineato il moderatore Samir Suweis, fisico dell’Università degli Studi di Padova, per porre a confronto e trovare elementi di contatto o differenziazione tra un uso della macchina fotografica come un affrontare il mondo in modo eminentemente creativo, come quello di Powell, e la fotografia tesa invece alla documentazione e alla conoscenza del-la realtà, come quella di carattere scientifico.
Un interesse, il suo, ha sottolineato Powell illustrando le tappe del suo cammino in campo fotografico, vissuto come passione fin dall’infanzia, che negli ultimi tempi si è incentrato vieppiù, dopo il difficile momento vissuto dalla società a causa della pandemia, sul tema del distanziamento sociale. Le sue immagini hanno quindi mostrato gruppi di persone raccolte in unico spazio visuale, ma ciascuna pressoché inconsapevole della presenza di altri, con gran-de attenzione alla gestualità e la ricerca di una sorta di effetto di compressione spazio-temporale, ritraendo gli oggetti “schiacciati” lasciati per le strade di New York o sulla metropolitana. Una fotografia eminentemente relazionale e soggettiva.
Dal pubblico gli viene chiesto se ritiene che la fotografia scientifica si possa considerare lo strumento per conoscere la realtà. Assolutamente no, a giudizio di Powell. Più che la fotografia sono altri linguaggi che creano metafore che servono a capire il mondo, come ad esempio la poesia. È questo a essere strumento di conoscenza della realtà più profonda, di una dimensione anche mistica del reale: poter raccontare storie da condividere in comune, così come un fotografo con le sue immagini può cercare di capire il mondo.
(M.T.)

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