Roberto Andreoni, uno dei curatori della collana “Spirto Gentil” che ha recentemente editato la Sonata n. in do minore op. 10 n.1 di L. V. Beethoven, ha accompagnato il pubblico del Meeting nell’ascolto del noto brano scritto dal grande compositore in età giovanile.
Ha esordito ricordando un commento di don Giussani che nella Sonata avvertiva una sottesa malinconia, un senso di invalicabilità del limite, che aleggia continuamente nel susseguirsi delle tonalità minori nei primi due movimenti mentre solo nelle note finali del terzo movimento si raggiunge un principio di positività.
Il pianista Nazareno Caruso ha eseguito il brano, dopo vari accenni della partitura in corrispondenza all’illustrazione di Andreoni, secondo un percorso di vera guida all’ascolto che ha permesso a tutti gli intervenuti di apprezzare la valenza del messaggio artistico.
Andreoni, nell’indicare le novità della “sonata” beethoveniana – in particolare il superamento del carattere settecentesco di forma di intrattenimento a favore invece di una drammatica espressività – ha indicato la mostra “Inaudito Beethoven” allestita presso la stessa sede del Meeting, come un interessante tentativo di immersione dello spettatore nello stupore che Beethoven stesso continuamente ritrovava nello svolgimento del proprio lavoro.
M. B..
Rimini, 19 agosto 2007
