Europa e Futuro. Al centro la passione per l’Uomo

Redazione Web

Europa e Futuro. Al centro la passione per l’Uomo

Rimini, 20 agosto 2022 – Al centro dell’attenzione e del dibattito in apertura del XLIII Mee-ting per l’amicizia fra i popoli c’è l’Europa. Un’Europa fondata sul bene comune e sulla pas-sione per l’Uomo. Il presidente Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, introduce la conferenza “Europa e futuro” ponendo delle questioni significative: «Nei prossimi anni quale Europa possiamo e dobbiamo attenderci? Quali saranno i dossier al centro dell’azione politica, economica e sociale europea? Che ruolo giocherà l’Europa in uno scenario interna-zionale completamente mutato, difficile da decifrare, e dall’orizzonte sempre più incerto?».
Elena Mazzola, presidente ONG Emmaus, testimonia la difficilissima situazione del popolo ucraino e in particolar modo dei tantissimi ragazzi, donne e bambini fuggiti dalla propria ter-ra a causa di un’ingiustificata invasione russa: «Siamo letteralmente scappati da un Male che sentivamo come minaccia concreta contro ogni persona».
Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, attraverso un video messaggio sotto-linea che «viviamo in tempi di incertezze in cui Putin ha scatenato una guerra illegale contro un Paese libero e sovrano. L’Europa ha fatto, sta facendo e farà la sua parte sostenendo in ogni modo l’Ucraina, inserendo la medesima all’interno dell’Unione Europea».
Sul futuro del Parlamento europeo, la presidente Metsola si pronuncia con parole chiare e decise: «Il Parlamento europeo condivide la passione per l’Uomo; ogni cittadino è messo nelle condizioni di potersi esprimere dando il proprio contributo per lo sviluppo di una Euro-pa che non lasci indietro nessuno».
A fornire risposte concrete ed esaustive è il commissario europeo per gli Affari Economici, Paolo Gentiloni, il quale afferma innanzitutto che «l’Europa è quell’antidoto per far fronte al tempo dell’incertezza e della riscoperta delle nostre fragilità».
Le sfide da affrontare sono numerose e complesse, dal clima alle disuguaglianze sociali. È necessaria un’Europa del nuovo umanesimo: «L’Europa è la patria dei diritti e delle libertà; bisogna difendere la transizione climatica insieme al sostegno sociale, affrontare la sfida di un’economia che naviga in acque piuttosto agitate, con un’inflazione molto alta e costi ener-getici senza precedenti; una sfida che guardi al futuro ma che tenga presente e affronti i problemi dei cittadini».
Fondamentale è la relazione che l’Italia ha con l’Europa, in particolar modo nella realizzazio-ne del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «Senza successo italiano il successo europeo è impossibile. Il PNRR deve essere realizzato bene e velocemente, senza se e senza ma, senza ripensare né ricominciare».
Rispetto alla politica estera e al ruolo internazionale dell’Unione Europea, Gentiloni afferma decisamente: «L’Europa deve avere una politica estera comune che superi il principio dell’unanimità, un’Europa che non lasci spazio libero a modelli autoritari e che sappia rivolgere il suo sguardo verso il Mediterraneo e verso l’Africa, ponendo al centro il tema serio della globalizzazione e lavorando sul Patto di stabilità, che non prevede paesi condannati all’austerità, né paesi economicamente dominanti».
Il futuro dell’Europa è, pertanto, luminoso e ricco di speranza: «350 milioni di europei che, nonostante le diversità culturali e personali, condividono gli stessi valori e la stessa moneta è un’Europa che ci piace. Il futuro ha bisogno di un’Europa protagonista e non spettatrice».
Gentiloni chiude il suo intervento ponendo l’accento sullo stile di essere europei: «Non è il momento di essere europei riluttanti, che ci conducono a nazionalismi che non portano da nessuna parte. C’è bisogno di un vero patriottismo che si riconosce nei valori comuni euro-pei».

(R.G.)

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