Acqua da vivere: fonte strategica per l’economia dello sviluppo

Press Meeting

“La sfida dell’acqua è una misuratrice del grado di civiltà e necessita di risposte complesse adeguate, perché solo uno sviluppo equilibrato può dare risposte effettive in termini di sviluppo”. Questa è la sfida lanciata dal ministro delle Politiche Agricole e Forestali Giovanni Alemanno, che indica il metodo della sussidiarietà per giungere a una gestione condivisa della risorsa idrica, soggetta a recenti cambiamenti che impongono una trasformazione culturale. Ricordando lo sforzo del governo su tale fronte nella finanziaria 2004, il ministro ha proposto la revisione del regime tariffario per porre fine agli sprechi della risorsa idrica e ha posto l’accento sull’imminente vertice ministeriale della FAO a Roma a metà ottobre, in cui intende ricordare la necessità per i Paesi in via di sviluppo di una crescita graduale dell’agricoltura mediante un utilizzo ragionato dell’acqua.
L’incontro, moderato dal Presidente del Consorzio di Bonifica della Provincia di Rimini Enrico Santini, è stato introdotto dall’avv. Sergio de Sio, che ha ricordato la necessità di un progetto condiviso che possa portare a un governo della risorsa idrica, indicando il metodo della sussidiarietà.
S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha sottolineato il crescente valore dell’acqua, che ritiene sia presto destinato ad essere legato al mantenimento complessivo della pace. Analizzando il problema della gestione di tale bene da parte di privati ha ribadito che la Chiesa non è contro il libero mercato, ma chiede che esso “venga regolato da cornici etico-culturali e giuridiche”. Ha inoltre espresso la necessità di “rilanciare una stagione di solidarietà internazionale che veda aumentare i profili giuridici e istituzionali della comunità internazionale”.
Il prof. Stefano Zamagni, Ordinario di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Bologna, ha richiamato l’attenzione sulla paradossale situazione secondo cui “l’acqua è talmente importante che non ci se ne occupa”. Ha inoltre dimostrato la differenza di concezioni tra l’acqua come risorsa e l’acqua come servizio: la prima è circoscritta all’investimento, la seconda interessa la gestione. Zamagni ha evidenziato le carenze di quest’ultima e l’importanza di un flusso di finanziamenti che possa mantenere attive le opere costruite.
L’Amministratore Unico di Benaquam srl Gianni Gurnari ha affrontato il problema portando elementi dalla sua esperienza in campo idrico, che lo ha visto attivo in molti Paesi. Come poi l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni, ha presentato il Canale Emiliano Romagnolo, opera dal grande contenuto innovativo che garantisce l’approvvigionamento idrico di un area estesa su oltre 3.000 kmq : in questo contesto si situa la richiesta dell’allacciamento di Rimini.
Il Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni Massimo Gargano ha poi sottolineato la necessità di un governo delle acque e l’importanza dei consorzi dei bonifica, figure che coniugano la funzione di sicurezza idrica e un insieme di progettualità tese al risparmio idrico.
È infine intervenuto, portando il proprio contributo al dibattito e raccogliendo i suggerimenti ascoltati, Giancarlo Zuccherini, Presidente Romagna Acque Spa..

M.P.
Rimini, 22 agosto 2005