La XXXVI edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli si svolgerà presso la Fiera di Rimini da giovedì 20 a mercoledì 26 agosto 2015 e avrà come titolo: Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?
Il titolo, che è un verso del poeta Mario Luzi, vuole interpellare il cuore dell’uomo sull’esperienza della mancanza. Tutti gli eventi che verranno presentati al Meeting quest’anno, saranno espressione e testimonianza di questa irriducibile mancanza del cuore dell’uomo.
Le mostre che, successivamente all’esposizione del Meeting 2015, sarà possibile riproporre nelle proprie città e nelle proprie realtà particolari (scuole, università, parrocchie, enti pubblici,…) avranno questi titoli:
Abramo. La nascita dell’io.
Con Abramo avviene la “nascita” dell’io. La concezione dell’io come rapporto con un Tu che chiama nella storia, la percezione dunque della vita come vocazione e del lavoro come compito assegnato da un Altro, la categoria di storia lineare nel rapporto con Dio, sono dimensioni che entrano in gioco per la prima volta con la chiamata di Abramo
Opus Florentinum. Piazza del Duomo a Firenze, tra fede, arte e storia
Nel novembre del 2015 Firenze sarà sede del Convegno Ecclesiale Nazionale che i Vescovi hanno titolato: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo e in contemporanea riaprirà i suoi battenti il Museo dell’Opera del Duomo, con un allestimento che ne raddoppia lo spazio e ne rende più fruibile lo straordinario patrimonio artistico.
La mostra – realizzata congiuntamente dal Meeting di Rimini e dall’Opera di Santa Maria del Fiore – intende presentare quello straordinario luogo di fede, di storia e di arte che è piazza del Duomo a Firenze. Il filo narrativo della mostra è rappresentato dai tre grandi edifici della piazza – Battistero, Cattedrale e Campanile – dei quali verrà offerta una sintetica chiave di lettura.
Misteriosa è l’acqua.
Il percorso è un ri-conoscimento della preziosità e unicità dell’acqua, che si approfondisce nella conoscenza di dettagli sorprendenti. Parlare di acqua, inoltre, significa parlare di un rapporto fra ciò che è vivo e il suo componente essenziale. Proprio per questo quando manca se ne avverte il bisogno tramite il meccanismo della sete, che simboleggia un bisogno più grande e radicale dell’uomo.
Per me vivere è Cristo. Metropolita Antonij
«Il Signore ci ha presi come una semente, e ci ha sparsi per tutto il mondo». Nella travagliata epoca della rivoluzione russa e delle due guerre mondiali, il destino di Andrej Bloom, il futuro metropolita Antonij (1914-2003), come le sorti di migliaia di persone in fuga dal regime sovietico, private all’improvviso di tutto e costrette all’emigrazione, a vivere nelle baraccopoli e nelle periferie, sembrava un’insensata condanna. In realtà, una serie di incontri e di circostanze trasformerà questa tragedia nella fioritura di impensate ricchezze e testimonianze, aprirà per l’Europa la strada all’incontro con l’Ortodossia.
Tenere vivo il fuoco. Sorprese dell’arte contemporanea.
Uno sguardo curioso e aperto per non restare ostaggi dei soliti luoghi comuni. L’arte di oggi è certamente anche un fatto di mercato, spesso ridotta a puro esercizio di nichilismo. Ma in mezzo a questa fanghiglia – come sempre nella storia dell’uomo – si possono scoprire dei fili d’oro che è un peccato non seguire. Sono fili d’oro che raccontano un’imprevista, a volte spiazzante, commozione per l’umano. E la raccontano in forme altrettanto impreviste, a volte molto diverse da quelle a cui la tradizione ci ha abituati. Ma l’arte non è obbligata da nessuna forma. La mostra vuole proprio seguire alcuni di questi “fili d’oro”, attraverso la narrazione, anche spettacolare, di queste opere. Lo spettatore è accolto da un video che introduce, non senza ironia, il tema dell’arte di oggi, tratteggiandone alcune caratteristiche che la differenziano da quella dei secoli scorsi.
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