Esposta nella Camera di Commercio della città marchigiana

A Fermo dal 26 febbraio al 5 marzo è stata esposta la mostra del Meeting “Sinfonia dal ‘Nuovo Mondo’. Un’Europa unita, dall’Atlantico agli Urali” in occasione dell’ evento sull’ “Identità Europea e Sviluppo Locale” promosso dalla Fondazione San Giacomo della Marca.
Massimo Valentini, presidente della Fondazione ed Anna Polimanti, organizzatrice, raccontano com’è nata l’idea di portare a Fermo la mostra dopo averla visitata al Meeting lo scorso anno.
«L’esposizione – ci ha detto Anna Polimanti – si chiude con una frase di Don Luigi Giussani, che mi era rimasta impressa già a Rimini: L’unità non può fondarsi su una generica tolleranza, ma si fonda sulla percezione della presenza del Mistero nell’altro, e la mostra fa vedere, racconta con esempi, proprio questa possibilità di unità in atto».
«Racconta uno sguardo in azione che sa stupirsi dinanzi a chi ha fondato e rifondato l’unità europea e che sa leggere come l’identità cristiana dell’Europa è riaffiorata nel perdono che ha dato origine, di fatto, al processo politico di unità».
«Uno sguardo che sa cogliere le criticità del processo europeo, ma nello stesso tempo stupirsi di come il processo dell’unità vive oggi nelle persone che vivono nel proprio lavoro una dimensione europea, dentro un’apertura nei confronti dell’altro che ricorda proprio quella frase di Giussani che ho già citato prima”.
Insieme alla mostra sono stati organizzati diversi incontri e work-shop, sul tema dell’Europa.
«I numeri dicono di un riscontro di interesse impensato all’inizio: oltre 300 persone hanno visitato la mostra, 270 ragazzi hanno partecipato all’incontro sulle opportunità dell’Europa per i giovani, circa 80 i partecipanti ai due work-shop, sui finanziamenti diretti e indiretti; 130 all’incontro su Identità Europea e Sviluppo Locale e oltre 40 imprese hanno partecipato a InnEurope, promossa dalla Cdo».
«Coinvolti da questo evento – afferma il presidente Massimo Valentini – si è creato un gruppo che ha promosso un lavoro che ci ha permesso di fare un percorso strutturato. Abbiamo approfondito il tema dell’Europa e verificato come l’esperienza cristiana ha originato il processo dell’unità europea ed ha sostenuto, e sostiene, quell’apertura all’altro come Mistero che supera una limitazione utilitaristica, foriera di tensione e conflitti».
«Questo lavoro ha contagiato e coinvolto inaspettatamente, molte persone e ancora più inaspettato è stato il coinvolgimento di presidi ed insegnanti che non avevano visto la mostra a Rimini. Abbiamo incontrato insegnanti appassionati del loro lavoro educativo, già coinvolti in progetti europei, desiderosi di approfondire questo percorso. Percorso che è stato condiviso, con nostro grande stupore, anche con alcuni rappresentanti delle istituzioni, professionisti e imprenditori locali »
«In ultimo – conclude Valentini – questo approfondimento che abbiamo fatto sull’Europa è servito per il lavoro di ciascuno di noi, per approfondire le opportunità che ci sono, per iniziare un dialogo operativo con altri, per una costruzione comune».
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