
Il lavoro è il tentativo dell’uomo di costruire un ponte tra terra e cielo, di trasformare il mondo per renderlo più consono e accogliente rispetto alla nostra ricerca di felicità. Ma quanti fallimenti e dimenticanze! Questo approccio, nella storia, ha ricevuto una indicazione decisiva e liberante con l’Incarnazione di Cristo. Cristo ha fermato per così dire i costruttori del ponte dichiarandosi lui stesso ‘Via, Verità e Vita’ e trasformando il lavoro in ‘obbedienza al Creatore’ e ‘carità verso gli altri’.
Il tema del lavoro è al centro della mostra ‘Un dramma avvolto di splendori. Uomini e donne al lavoro nella pittura di Jean Francois Millet (1814-1875)’ che il Meeting ha proposto nell’edizione 2014 a 200 anni dalla nascita del pittore. Si tratta di un pittore fondamentale nella storia dell’arte moderna che aveva fatto del lavoro il tema prediletto della sua pittura. C’era una simpatia totale verso la fatica quotidiana degli uomini. Il lavoro, in particolare quello nei campi, per Millet (famosissimo è il suo Angelus dei due contadini nei campi) salva la dignità personale e partecipa all’opera corale della trasfigurazione della terra. Contadini, pastori, taglialegna sono i protagonisti della sua pittura, quella che Millet chiama ‘il grido della terra’.
La mostra ‘Un dramma avvolto di splendori. Uomini e donne al lavoro nella pittura di Jean Francois Millet (1814-1875)’ è disponibile in formato itinerante.
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