Da agosto ad oggi la mostra ha già toccato più di 200 tappe. Prossimamente varcherà le porte della casa circondariale di Ferrara e si potrà visitare anche all’estero, dalla Svizzera alla Spagna.

La mostra “I volti della Misericordia” continua a registrare grandi apprezzamenti ovunque vada. Il senso dell’esposizione, a cura di Padre Antonio Sangalli, è mostrare alle persone quanto la misericordia di Dio sia stata importante nella storia della Chiesa. La santità, infatti, non può prescindere dalle opere di misericordia: “L’amore non è un sentimento. L’amore del cristiano si misura dall’amore per Dio e per il prossimo. È un amore che genera opere” spiega Padre Antonio.
Il 1° marzo 2016 la mostra varcherà per la prima volta le sbarre di un istituto penitenziario, quello di Ferrara: “un luogo dove viene fatta giustizia – spiega l’avvocato e catechista Silvia Vayra – ed è il luogo migliore in cui affermare che l’uomo è fatto per la misericordia”. I detenuti scontano la pena inflitta dal tribunale della giustizia umana per il male fatto, ma grazie all’aiuto di Dio possono ricominciare. “La legge dev’essere misericordiosa – puntualizza Padre Antonio Sangalli – e l’uomo non è da identificare nel proprio errore”. La misericordia punta sul più piccolo aspetto della riconversione. Dio ama e attende questo cambiamento. “Per gli uomini si dice che la fedina resta sporca, ha sempre una macchia, per Dio no – prosegue Padre Antonio – La misericordia così è questa giustizia che fa nuovo l’uomo”.
All’inaugurazione parteciperanno i dirigenti del carcere, le guardie penitenziarie e 400 detenuti, che potranno ascoltare le parole di Padre Sangalli dal teatro dell’istituto dove verrà proiettata la spiegazione dei pannelli. Saranno inoltre regalati i cataloghi della mostra a tutti i presenti. Ogni due mesi la mostra sarà spostata in un braccio diverso del carcere.
Silvia Vayra ribadisce il senso profondo dell’esposizione: “Cristo è venuto per i peccatori, per chi sente di aver bisogno di Lui. Chi comprende ciò e accoglie la misericordia, riconquista la propria umanità”. L’auspicio è che “nei detenuti ci sia una conversione e che cresca la Fede“, perché l’uomo può cadere, ma può sempre ricominciare. Un pensiero anche per le guardie penitenziarie: “Il loro lavoro non è facile, a contatto con gente ‘ferita’. Anche loro vivono ogni giorno il dolore, la drammaticità del carcere. Solo un incontro che da speranza può permettere di percepire la salvezza”.
La reazione più comune davanti a questa esposizione è lo sgomento. Proprio come racconta Padre Antonio: “Spesso le persone sono sorprese di quanto sia esteso il concetto della misericordia, perché investe tutta la vita. Non è un atto eroico da compiere ogni tanto. La misericordia non è frutto di una volontà, ma un dono”.
Conclude Padre Antonio: ”La gente è molto attenta, sono poche le obiezioni, è una mostra che mette con le spalle al muro. La misericordia è dentro la preghiera è veramente una grazia, un regalo”.
“I Volti della Misericordia. Grazie per essere stato strumento di un miracolo”. A cura di Padre Antonio Sangalli. Con il Patrocinio del Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana e del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione che ha concesso a questa esposizione il Logo del Giubileo della Misericordia.
INFO E PRENOTAZIONI: www.meetingmostre.com
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