
La mostra allestita al Meeting nel 2014 dal titolo “La Società dell’allegria. L’Oratorio di Don Bosco: “Questa è la mia casa!” è stata noleggiata a Rovigo dal 27 gennaio all’8 febbraio 2015.
Abbiamo intervistato Angelo Stefani, presidente del Centro Culturale ‘G. Sichirollo’.
Ecco alcune domande:
• Com’è nata l’idea di proporre la mostra nella vostra città?
L’idea è partita primo dal tentativo di rendere utile a tutti l’anniversario della nascita di don bosco, e secondo dal tentativo di mettere sul piano il problema dell’emergenza educativa oggi, di come in quel momento storico, per certi versi non dissimile da oggi, un uomo ha proposto al mondo una strada originale e ripercorribile nel nostro tempo, partendo dal bisogno di felicità di ogni ragazzo.
Mi sono occupato personalmente dell’organizzazione nelle due parrocchie interessate Sarzano e Bottrighe (RO), e in entrambe le parrocchie ci sono stati diversi catechisti coinvolti come volontari.
• C’è stata molta affluenza? In particolare chi sono stati i maggiori fruitori della mostra: giovani, meno giovani, adulti, bambini o scuole?
Nelle 2 settimane ci sono stati 570 visitatori di cui 450 ragazzi/studenti (tra scuole e parrocchie) e 120 adulti.
• Ci racconterebbe la sua personale esperienza in mostra: persone incontrate, fatti accaduti, aneddoti, persone e realtà coinvolte o testimonianze particolari?
La decisione come centro culturale di perseguire la strada delle mostre, anche se davvero impegnativa economicamente, è l’osservare come di volta in volta si scopra un incremento, sia del numero di persone che via via si coinvolgono con noi, sia soprattutto il sentirci ringraziare da parte delle stesse per l’utilità che le varie mostre hanno per loro. Una persona che da anni fa l’insegnante e che mi dice “quanto sto imparando e quanto mi sta insegnando Don Bosco facendo questa mostra”, oppure un salesiano che si è intrufolato e che ci arriva a ringraziare per sentire come da parte di giovani non salesiani era trasparente il cuore di Don Bosco, oppure di una suora, anch’essa salesiana, che alla fine ha continuato a dialogare aggiungendo espedienti e aneddoti della vita di Don Bosco, quasi come il desiderio di continuare, di prolungare la vita di quell’uomo presente tra di noi. Un altro bel momento è stato quando abbiamo invitato tutti a prendere i foglietti con le frasi di Don Bosco, di come miracolosamente molti tra i ragazzi si confidavano di quella frase letta per sé, come fosse proprio la descrizione di loro stessi, molto di più rispetto a quello che immaginavano per loro.
E’ arrivato alla mostra anche un prete che conoscevo parecchi anni fa, ma che poi ho perso di vista e che sentendo la mostra si è prontamente interessato. E’ stata l’occasione per riprendere un bel rapporto che per vari motivi si era interrotto e Don Bosco ci ha aiutato a riavvicinarci.
Infine per me, come la fatica dell’organizzare ogni volta una mostra mi obblighi sempre a chiedermi per Chi lo faccio. La cosa sempre affascinante è che in tutto questo non sono mai solo, ma sono aiutato da una compagnia in cui l’allegria non manca mai e che ti fa stare con il cuore contento, come proprio essere a casa.
Noleggia la mostra, clicca qui.
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