Un professore racconta quello che può accadere portando una mostra al proprio liceo.

In questi giorni la mostra didattica su Caravaggio dal titolo “Ex umbris in veritatem”, esposta al Meeting nel 1998, è arrivata al liceo scientifico “A. Oriani” di Ravenna. Un pubblico numeroso, grazie al lavoro di un professore, di alcuni suoi amici e al coinvolgimento degli studenti del liceo. L’iniziativa è stata divulgata attraverso la stampa locale.
Lunedì 17 febbraio ha aperto i battenti la mostra, con la presentazione – a cui erano presenti più di 400 persone – da parte di Marco Bona Castellotti, il principale curatore, che ha delineato il percorso dell’esposizione agli alunni del Liceo Scientifico e del Liceo Classico di Ravenna. Un percorso sintetico dell’opera di Caravaggio, con immagini di alcuni de suoi dipinti più significativi. “Ex umbris in veritatem” rimarrà aperta tutti i giorni fino a sabato 1 marzo presso l’Aula Magna del liceo scientifico, tutte le mattine e tre pomeriggi la settimana (martedì, mercoledì, giovedì).
Ma come è nato tutto? Come è arrivata la mostra nella città di Ravenna? Lo abbiamo chiesto al principale organizzatore, il professore di Storia dell’Arte Leonardo Babini, che ogni anno si mette all’opera per portare una mostra del Meeting a scuola, vista la ricchezza di spunti e di frutti che ne nascono. Iniziative che non porta avanti da solo, ma grazie ad una rete di rapporti e amicizie, come lui stesso ci ha confidato: “Ormai è da alcuni anni che propongo una mostra del Meeting all’interno della scuola ed ho un giro di amici (tecnico della scuola, genitori con furgoni, ditta che mi fornisce i montanti ai quali appendere i pannelli ecc.) che mi aiutano nel montaggio e nello smontaggio”.
Lo spunto è arrivato dalla casa editrice del libro del prof. Marco Bona Castellotti su Caravaggio, utilizzato al liceo.
“L’idea iniziale – ha affermato il prof. Babini – circa una conferenza su Caravaggio mi è stata data all’inizio dell’anno scolastico da Sonia Campagna, la rappresentante dei testi della Mondadori, la casa editrice che pubblica il testo di Marco Bona Castellotti, in uso al Liceo Scientifico, dove insegno Disegno e Storia dell’Arte. Mi aveva assicurato che l’anno scorso il professore aveva fatto una conferenza simile al Liceo Righi di Bologna, con il contributo della Mondadori. Allora mi sono messo subito in contatto con lui ed ho pensato di allestire contemporaneamente una mostra sullo stesso tema”.
Qual è stato il momento più impegnativo?
“Il lavoro più grosso è stato preparare 15 ragazzi-guida disponibili alla visite guidate alla mattina ed anche al pomeriggio. Ma i ragazzi sono meravigliosi e si sono messi in gioco e ti ripagano ampiamente. Inoltre, Marco Bona Castellotti è venuto il giorno prima dell’inaugurazione ed ha incontrato i ragazzi dando loro alcuni suggerimenti”.
Come sta andando la mostra? Quali sono i frutti raccolti?
“Giornalmente la mostra è visitata da circa 80-90 persone, c’è un continuo via vai di classi interne all’Istituto, ma anche provenienti dal Liceo Classico ed Artistico. Il preside ha inviato preventivamente una circolare informativa a tutti gli istituti primari e secondari ed è molto contento perché questa iniziativa ha costituito una bella pubblicità per l’intero istituto. La mostra è stata presentata dal Preside del Liceo Scientifico e dalla preside del Liceo Classico, i quali hanno auspicato una collaborazione futura fra i due maggior istituti della città. Era presente anche il coro del Liceo Scientifico, nato su iniziativa di giessini, che ha introdotto la conferenza con brani vocali e strumentali del ‘600”.
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