Italia e San Marino: nuove prospettive per le realtà imprenditoriali.

Incontro con un italo-americano al vertice dello Stato di New York
In collaborazione con Unioncamere

Mercoledì 21, ore 15.30

Relatori: New Jersey Port Authority
Charles A. Gargano, Gabriele Gatti,
Ministro dello Sviluppo Economico Segretario di Stato agli Affari Esteri
per lo Stato di New York e della Repubblica di San Marino
Vice Presidente del New York-

 

 

Gargano: New York è da tempo conosciuta come porta d’ingresso per l’America, la terra delle grandi possibilità. Per centinaia di anni gli immigrati provenienti dai più reconditi e diversi angoli della terra sono approdati a New York con speranze e sogni: la speranza di trovare un posto di lavoro per poter mantenere se stessi e le proprie famiglie, e il sogno di avere una vita migliore, da proporre anche ai loro figli e ai loro futuri. Il governatore Giorgio Patachi e la sua amministrazione, della quale io faccio parte, lavorano in questo senso, per tenere ancora in vita queste speranze e questi sogni: il nostro impegno è quello di riuscire a restituire ai newyorkesi di oggi le medesime opportunità di cui godevano i newyorkesi una volta.

Lo scorso settembre in occasione di una visita qui in Italia, il governatore Patachi ed io abbiamo parlato dei cambiamenti fondamentali che intendevamo portare nello Stato di New York: ridurre la pressione fiscale, snellire le normative burocratiche, restituire efficenza al governo e renderlo più creativo, creare nuovi posti di lavoro, restituire un nuovo livello di competitività al mondo imprenditoriale... Negli ultimi diciotto mesi siamo stati determinatissimi nell’impegno di tradurre questi piani in realtà, ed è per questo motivo che abbiano lavorato in collaborazione con le aziende e gli imprenditori di New York e anche di altre località del mondo: per esempio, abbiamo cominciato a siglare degli accordi con alcune regioni dell’Italia – in particolare con la Campania –, con l’obiettivo di stringere una più stretta collaborazione economica; stiamo attendendo di ultimare i dettagli per ulteriori accordi con altre regioni, e per il protocollo d’intesa con la Compagnia delle Opere. Il nostro governo sta cercando di fornire il contesto di riferimento per consentire al settore privato tanto dinamico di svilupparsi ulteriormente e di crescere, e stiamo già toccando con mano i risultati del nostro lavoro.

Uno degli scopi della nostra amministrazione è la creazione di nuovi posti di lavoro, in un’ottica di razionalità che favorisca anche gli interessi imprenditoriali. Il budget 96/97 include in particolare un progetto di ristrutturazione da tempo atteso del nostro sistema di assicurazione sul lavoro dei nostri lavoratori. Le nuove riforme prevedono anche un taglio del 25% dei premi assicurativi, che comporterà un grosso risparmio per le aziende. Questa azione avrà un effetto radicale su quasi tutte le aziende e su migliaia di lavoratori, e metterà a disposizione dei datori di lavoro un risparmio annuo di un miliardo di dollari, che potranno essere reinvestiti in apparecchiature, macchinari, scorte e anche dipendenti. E c’è di più: questo budget, insieme ai tagli che sono stati proposti dal governatore, metterà a disposizione un risparmio di 2,2 miliardi di dollari, e il programma di riduzione della pressione fiscale del reddito libererà 1,8 miliardi di dollari in termini di risparmio, messi a disposizione delle famiglie che lavorano e delle piccole realtà aziendali. Questo incoraggerà sicuramente i risparmi e gli investimenti, creerà nuove opportunità di posti di lavoro in piccole aziende, ed anche gli imprenditori potranno trarre vantaggio dall’eliminazione dell’onere aggiuntivo sull’imposizione fiscale delle società. Abbiamo anche incluso circa 280 milioni di dollari di nuovi tagli fiscali, tra cui l’abrogazione della tassa del 10% sui redditi mobiliari per trasferimento di proprietà.

Questi tagli fiscali che ho citato sono di portata storica; le aziende di New York non hanno mai avuto prima d’ora un’opportunità migliore da sfruttare, e sicuramente trarranno beneficio dall’abbattimento della pressione fiscale, dalle minori tariffe, dallo snellimento delle normative e delle regole, e soprattutto dal fatto che potranno competere su un terreno molto più equo con gli Stati vicini. Inoltre queste riforme stanno facendo sì che alcune grosse multinazionali decidano di rimanere, di crescere e di svilupparsi proprio nello Stato di New York: l’IBM, la Kodak, il settore riassicurativo svizzero, la Pepsi Cola, la General Motors...

Abbiamo anche realizzato un fondo di 39 milioni di dollari per incoraggiare lo sviluppo economico e per aprire nuovi posti di lavoro, che consentirà agli enti di sviluppo economico di rispondere con rapidità alle nuove esigenze e di competere con più efficacia anche con gli altri Stati. Il nostro budget ha anche previsto 20 milioni di dollari per un programma di creazione di posti di lavoro: per poter essere ammessa a questo programma, una società deve dimostrare di avere creato almeno 300 nuovi posti di lavoro nel settore privato.

Siamo convinti del fatto che la chiave del successo di tutti questi sforzi consista nel riconoscere il ruolo appropriato e competente del governo nell’economia del settore privato; siamo anche consapevoli del fatto che il governo non è in grado di creare ricchezza né di garantire il successo dell’economia; quello che invece può fare è creare le opportunità per questo successo, per ciascun cittadino. Il nostro obiettivo è quello di creare non solo un ambiente favorevole alle aziende, ma anche un’atmosfera dove le famiglie desiderino rimanere e costruire il proprio futuro. Per questo abbiamo intrapreso moltissimi interventi di azione per cercare di migliorare anche i servizi sociali per le famiglie di New York, sia per i bambini che per gli anziani, sostituendo – grazie alla progressiva riduzione degli elenchi di assistenza pubblica – il sistema del welfare, dello Stato assistenziale con il sistema del workfare. Abbiamo anche costituito una task force per sviluppare un piano che elimini definitivamente i servizi sociali ormai desueti, pesantemente aggravati dalla burocrazia: questa task force sarà in grado di valutare dei piani di programmi per creare un nuovo ente che possa cercare il più possibile di dare tutela ai bambini e sostegno alle famiglie, e creerà anche dei piani per trasferire i programmi di medic aid al Ministero della Sanità.

Ci troviamo ad una svolta storica importantissima, nel momento di transizione a cavallo tra il nostro secolo ed il prossimo; soltanto collaborando insieme con tutte le nostre forze possiamo creare un ambiente economico che sia favorevole e stimolante per la crescita e per le opportunità imprenditoriali, sia in Italia e a New York. Crescita e opportunità sono due parole chiave, gli obiettivi di ogni persona che abbia un interesse imprenditoriale.

Gatti: La piccola Repubblica di San Marino, che ha un terzo della propria popolazione residente all’estero, si trova in una situazione del tutto particolare, dalla quale sono però emerse molte opportunità e ricchezze, prima di tutto economiche, le ricchezze degli emigrati che hanno fatto investimenti nella Repubblica di San Marino, ma anche ricchezze e opportunità dal punto di vista della cultura, delle tradizioni, dell’attaccamento al paese di origine. L’economia e i valori sono comunque di campi collegati: l’economia sta andando sempre più verso una internazionalizzazione, nessun paese può pensare ad uno sviluppo economico chiuso, basato sull’individualismo o sulla ricerca pura e semplice del vantaggio e del profitto. Sono indispensabili i valori, i concetti di solidarietà, di unità, di collaborazione... sono i concetti propri di un mercato che oggi è diventato mondiale, nemmeno più europeo. E infatti la piccolissima Repubblica di San Marino sta vivendo un vivace sviluppo economico anche grazie alla propria internazionalizzazione e alla capacità dei propri imprenditori di cogliere le opportunità in questa direzione. Vorrei a questo proposito accennare ad alcuni fattori che hanno determinato lo sviluppo della Repubblica di San Marino da paese poverissimo che purtroppo solo nell’emigrazione trovava la possibilità di garantire un futuro ai propri cittadini a paese ricco di prospettive economiche.

La Repubblica di San Marino è ricordata perché durante il conflitto mondiale ha dato asilo a 100000 rifugiati delle zone vicine: da qui è nata una grande solidarietà perché noi, paese povero, abbiamo dato molto ma abbiamo ricevuto molto di più, perché tutto ciò è stato un beneficio economico. La vera solidarietà è alla base dello sviluppo di un paese: se noi perdessimo quei valori, quelle radici, se ci chiudessimo in noi stessi, in un individualismo che si preoccupa solo del mantenimento dello status quo, correremmo sicuramente dei grossi rischi.

La Repubblica di San Marino ha cittadini in diverse parti del mondo: in gran parte nella Repubblica Italiana e negli Stati Uniti d’America, ma anche in altre zone del mondo, come la Francia e l’Argentina; ha delle professionalità, delle esperienze, delle opportunità di collegamenti economici che potrebbe utilizzare in modo ancora maggiore per contribuire al proprio futuro.

Concludo con un augurio: spero che anche la Repubblica di San Marino e i suoi imprenditori possano raggiungere degli accordi con lo Stato di New York, se quest’ultimo saprà vedere le opportunità che offre un paese così piccolo come il nostro, che sicuramente non ha delle pretese ma sa anche quale può essere il suo ruolo, soprattutto dal punto di vista culturale.